Sale al 26% la cedolare sugli affitti brevi, sia per i privati, sia per chi esercita attività di intermediazione immobiliare o gestisce portali telematici. Si tratta di una delle misure economiche contenute nel testo che il governo ha inviato al Parlamento che rischiano di creare non poche fibrillazioni in Parlamento.
Critiche secche sull’aumento della cedolare secca
La norma oltre a portare la tassazione alla medesima soglia prevista per le rendite finanziarie (con la differenza principale rappresentata dal fatto che sugli immobili in più si paga pure l’IMU) sopprime la riduzione, introdotta lo scorso anno, della cedolare secca al 21% andando a colpire gli affitti brevi a scopo turistico nelle città d’arte ma soprattutto quelli riservati agli studenti universitari fuorisede. Il rischio, in quest’ultimo caso, è colpire proprio questi ultimi che già da tempo lamentano, con le proteste delle tende piantate davanti agli atenei, il tema del caro affitti.
Sulle barricate Confedilizia col suo numero 1, Giorgio Spaziani Testa, che parla di «norma indecente» e della necessità di ritirarla «sarebbe un atto di dignità», sibila sui social. La Manovra 2026 che si compone di una bozza di 137 articoli avrebbe però spiazzato pure Forza Italia: «L’aumento della tassazione sugli affitti brevi è una scelta profondamente sbagliata» dice il portavoce degli azzurri, Raffaele Nevi, aprendo un caso nella maggioranza, quindi aggiunge: «Di questa norma non siamo stati informati, l’abbiamo letta nelle bozze».
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Con riferimento al capitolo abitazioni, la bozza della Manovra 2026 prevede inoltre che la soglia per l’esclusione della prima casa dall’Isee per l’accesso alle prestazioni assistenziali, come l’assegno di inclusione e il supporto per la formazione e il lavoro, salga a 91.500 euro (dagli attuali 52.500) e possa essere incrementata di 2.500 euro per ogni figlio convivente successivo al primo. Tutte le agevolazioni per la ristrutturazione della casa vengono prorogate nel 2026 esattamente come vigenti nel 2025, compreso il bonus mobili e grandi elettrodomestici.
Ma dato che molte misure con ogni probabilità erano coperte dal punto di vista finanziario dal nuovo gettito previsto sull’aumento della cedolare secca, resta da chiedersi quali smottamenti provocherà l’eventuale – e piuttosto probabile – stralcio della misura dal testo definitivo che riceverà il via libera dal Parlamento.

