Seppure con maggiori libertà, novembre e dicembre (festività incluse visti gli ultimi provvedimenti del governo) sono stati mesi di ulteriori restrizioni un po’ in tutta Italia. Di certo non un secondo lockdown ma un “sistema a semaforo” che ha condotto alla chiusura di bar, ristoranti e altri esercizi specialmente nelle regioni più colpite dalla pandemia. Dopo questa seconda fase di chiusure la mobile bank N26 ha fatto il punto sull’evoluzione delle abitudini di consumo degli italiani per capire come e se siano cambiate, in particolare fra il 24 ottobre e il 30 novembre.

Un terzo delle spese è digitale
Cosa ne è uscito? Che gli italiani si sono affidati sempre di più all’e-commerce e ai pagamenti digitali per effettuare acquisti in sicurezza, confermando il trend di crescita già riscontrato in primavera dopo il trauma del lockdown duro di marzo e aprile e che non sembra destinato a fermarsi al termine della pandemia. Il volume totale degli acquisti sui siti di e-commerce è infatti aumentato del 32% rispetto al periodo precedente il secondo lockdown, quindi la fase estiva e la prima parte dell’autunno, arrivando a rappresentare quasi un terzo del totale delle spese degli italiani. Nello stesso tempo è cresciuto del 21% il numero totale delle transazioni online, con un aumento particolarmente significativo nella fascia di età tra i 25 e i 34 anni (+22%). Molto forte anche la crescita del 64% del numero di acquisti e-commerce rispetto allo stesso numero di giorni durante il primo lockdown, grazie anche alla concomitanza delle giornate del Black Friday e del Cyber Monday, che hanno convinto molte persone ad acquistare online i regali di Natale aggiudicandosi offerte, sconti e promozioni.

A trainare la crescita degli acquisti digitali è un importante cambiamento delle abitudini dell’utenza femminile, con un incremento del volume degli acquisti online del 35% e una crescita del 25% del numero di transazioni, rispetto al -1% e +6% registrati rispettivamente durante il primo lockdown. Inoltre, la categoria degli over 65 ha segnato un significativo aumento del 24% del volume degli acquisti online, mentre il numero totale delle transazioni sui portali di e-commerce è aumentato del 18%. Passo dopo passo anche la popolazione più matura è ormai pronta per un cambio delle abitudini di acquisto, come già riscontrato durante in primavera.
Diminuiscono i prelievi al bancomat
Di conseguenza è diminuito del 12% il numero dei prelievi presso gli sportelli bancomat, a conferma del crescente interesse degli italiani per i pagamenti digitali e contactless e della progressiva riduzione del fabbisogno di contante, riduzione meno marcata rispetto al primo lockdown, probabilmente per via delle restrizioni meno severe, ma comunque costante e che probabilmente continuerà considerando il programma cashback appena lanciato dall’esecutivo. “L’emergenza sanitaria e le conseguenti misure restrittive stanno accelerando la spinta verso la digitalizzazione dei pagamenti e il sempre maggior utilizzo dell’e-commerce, una tendenza che era già evidente nel primo lockdown e che sta modificando il modo in cui gli italiani utilizzano il proprio denaro – spiega Andrea Isola, general manager Italia e South East Europe di N26 – il passo successivo, che deve essere necessariamente guidato da tutti gli attori del nostro mercato, è consolidare questa tendenza e far comprendere davvero a tutti gli utenti che il digital banking non è solo uno strumento per rispondere a una situazione di emergenza ma un nuovo modo di fruire dei servizi finanziari che riduce costi e tempi e migliora l’esperienza d’uso. N26, che da sempre ha l’ambizione di offrire servizi bancari che possano facilitare e rendere più trasparente l’esperienza bancaria da mobile, attraverso prodotti e servizi caratterizzati da immediatezza e semplicità di utilizzo, è sicuramente in prima linea per favorire il passaggio alla cashless society”.

Chi ci ha guadagnato di più
Ultima notazione: i pagamenti con carta continuano a rappresentare la percentuale più alta delle transazioni, con un calo del transato meno significativo rispetto al primo lockdown dovuto al fatto che molte attività commerciali sono comunque rimaste aperte, specialmente nelle zone gialle e arancioni. La diminuzione più significativa dei pagamenti con carta è stata riscontrata tra i consumatori più giovani relativamente al numero di transazioni (-16% nella fascia 18-24) e tra quelli più maturi per volume (-11% tra gli over 65). In linea con il primo periodo di chiusure anche venditori e piattaforme che hanno maggiormente beneficiato degli acquisti digitali degli italiani: al primo posto si trovano le catene di alimentari, seguite dai siti per lo shopping online come Amazon e Aliexpress, dai servizi di food delivery come Deliveroo e Glovo e dai siti di streaming e d’intrattenimento, quali Netflix e Spotify. I settori più colpiti dalle restrizioni si confermano, invece, quello dei viaggi, i trasporti pubblici e i servizi per la mobilità urbana.