Secondo il World Wealth Report 2025 del Capgemini Research Institute, la ricchezza della popolazione a livello globale è cresciuta del 2,6% nel 2024, trainata, soprattutto, dalla performance dei mercati statunitensi e dall’aumento della popolazione Ultra-HNWI. Il report, giunto alla sua 29ª edizione, analizza anche l’impatto del trasferimento generazionale di ricchezza e l’evoluzione delle aspettative delle nuove generazioni di investitori nei confronti dei servizi di wealth management prendendo a riferimento l’indice High Net Worth Individual (HNWI).
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Dove vivono le persone più ricche del mondo?
A guidare la crescita mondiale degli HNWI sono gli USA, con 562mila nuovi milionari (+7,6%), per un totale di 7,9 milioni di persone. Il 15% dei portafogli HNWI è oggi investito in asset alternativi, tra cui private equity e criptovalute. In particolare, a registrare un calo dell’indice di ricchezza sono l’Europa e il Medio Oriente, rispettivamente con un -2,1%, mentre l’Asia-Pacifico cresce del 2,7%, e l’America Latina registra una forte contrazione (-8,5%). Il 61% degli HNWI Millennial e Gen Z è orientato verso asset innovativi e di nicchia, accettando maggiori rischi, mentre l’88% dei consulenti rileva un crescente interesse dei giovani investitori per criptovalute e private equity rispetto ai baby boomer.
Nel 2024, un contesto favorevole per i tassi di interesse e i rendimenti robusti del mercato azionario USA hanno contribuito a stimolare la creazione di ricchezza. Il Nord America ha registrato i maggiori incrementi, con la popolazione HNWI in crescita del 7,3%. Al contrario, Europa, America Latina e Medio Oriente hanno visto diminuire le rispettive popolazioni HNWI, penalizzate da sfide macroeconomiche.Il 50% dei consulenti afferma di non avere una presenza sufficiente nei nuovi hub finanziari offshore, come Singapore, Hong Kong ed Emirati Arabi.
Mentre il settore deve prepararsi a un massiccio trasferimento generazionale di 83.500 miliardi di dollari entro il 2040, con il rischio che l’81% degli eredi cambi società di wealth management nei primi due anni, il gap tecnologico e la mancanza di strumenti digitali avanzati rendono difficile la fidelizzazione dei consulenti e l’engagement dei clienti più giovani.
Le ragioni di crescite e decrescite
Alla fine del 2024, secondo i dati di Capgemini, in Europa, la popolazione HNWI è calata del 2,1% a causa della stagnazione economica in diversi Paesi, con Regno Unito, Francia e Germania che hanno perso rispettivamente 14.000, 21.000 e 41.000 milionari. Tuttavia, la popolazione europea di UHNWI è aumentata del 3,5%, segno di una maggiore concentrazione della ricchezza. La regione dell’Asia-Pacifico ha visto una crescita del 2,7%, seppur con ampie variazioni regionali L’America Latina ha, invece, registrato un calo dell’8,5%, causato da deprezzamenti valutari e instabilità fiscali, con Brasile (-13,3%) e Messico (-13,5%) in maggiore difficoltà. In Medio Oriente, la popolazione HNWI è calata del 2,1% a causa del ribasso dei prezzi del petrolio.
Nei principali mercati individuali, gli Stati Uniti si confermano leader assoluti, con un incremento di 562.000 milionari (+7,6%) che li porta a un totale di 7,9 milioni. Nella regione Asia-Pacifico, India e Giappone si sono distinti con una crescita del 5,6%, pari rispettivamente a 20.000 e 210.000 nuovi milionari. La Cina ha invece registrato una flessione dell’1% nella popolazione HNWI.
Secondo Capgemini, le società di wealth management si stanno preparando a un imponente trasferimento di ricchezza, che porterà al passaggio di 83.500 miliardi di dollari nei prossimi vent’anni, dando origine a una nuova generazione di HNWI. Da quanto emerge dal report, questo trasferimento avverrà in tre fasi: il 30% degli HNWI riceverà un’eredità entro il 2030, il 63% entro il 2035 e l’84% entro il 2040.
A gennaio 2025, gli HNWI avevano investito il 15% dei propri portafogli in asset alternativi, inclusi private equity e criptovalute. L’approccio è sempre più orientato alla crescita e alla diversificazione, con il 61% degli HNWI Millennial e Gen Z che cercano asset innovativi e di nicchia, a costo di assumersi maggiori rischi.