Polestar, produttore svedese di veicoli elettrici controllato dal gruppo cinese Geely, ha ancora difficoltà nei bilanci: nel terzo trimestre ha registrato una perdita netta di 365 milioni di dollari, rispetto ai 323 milioni dell’anno precedente, a fronte di ricavi in crescita del 36%.

Polestar procede col freno a mano tirato
I conti di Polestar, viene comunicato, sono stati penalizzati dai costi legati alle garanzie sul valore residuo in Nord America, che obbligano il gruppo a coprire il divario tra i prezzi di rivendita e quelli garantiti ai clienti. “In un contesto di mercato difficile, continuiamo a rendere la nostra organizzazione più efficiente”, ha dichiarato l’amministratore delegato Michael Lohscheller, in passato CEO del produttore di camion elettrici Nikola, che poi è fallito.
Polestar ha annunciato l’intenzione di effettuare un reverse stock split, misura che riduce il numero di azioni in circolazione aumentando proporzionalmente il valore unitario, con l’obiettivo di mantenere la quotazione sul Nasdaq. Il titolo è rimasto sotto 1 dollaro nelle ultime settimane: nel periodo dell’IPO, nel giugno 2022, ne valeva 13.


