Basta col doppio incarico perché, come ha detto la presidente del consiglio di fabbrica del gruppo Volkswagen Daniela Cavallo, «l’amministratore delegato non può essere un capo part-time a Wolfsburg e trascorrere il resto del suo tempo in Porsche». Così Oliver Blume ha annunciato le dimissioni da Ceo di Porsche, controllata proprio dalla società di Wolfsburg. Blume rimarrà dunque alla guida di Volkswagen e ha già avviato i colloqui con quello che sembra il suo papabile successore. Mentre scriviamo le azioni di Porsche guadagnano lo 0,27%.

Chi sarà il nuovo Ceo di Porsche?
Come si legge sulla stampa di settore il nome che circola di più è quello di Michael Leiters, già a capo di McLaren e con alle spalle un’esperienza in Ferrari. Chiunque salirà a bordo di Porsche dovrà comunque fare i conti con una situazione finanziaria non rosea: le vendite in Cina sono crollate del 26% nei primi nove mesi dell’anno.
I numeri della crisi di Porsche
Nei primi nove mesi del 2025 il gruppo ha consegnato 212.509 veicoli in tutto il mondo, registrando un calo del 6% rispetto allo stesso periodo del 2024. Anno in cui il marchio aveva vissuto uno dei periodi peggiori, con crolli nei due mercati principali, ossia Germania e Cina. A maggio 2025 i numeri sono stati impietosi: le Cayman hanno registrato un crollo nelle vendite del 57%, Macan del 33%, Cayenne del 41% e le 911 un calo del 22%. Blume ricopriva il ruolo di Ceo dal 2015, ma a settembre 2022 ha aggiunto anche l’incarico ingombrante di ad di Volkswagen.

