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C’è da chiedersi cosa sia effettivamente un’ “emergenza”. Il tipico freddo invernale con temperature che scendono di qualche grado sotto lo zero la notte, può essere considerato tale? A Roma sono morti per il freddo 12 senzatetto negli ultimi due mesi. A questi si aggiungono altri casi a Firenze e Bologna, mentre a Milano le associazioni lamentano un piano antigelo che non risponde alle effettive richieste dei cittadini.

L’unica cosa certa è che a Roma, la notte, fa freddo. E considerato che l’inverno, di per sé, non è una novità, il Comune ha varato un piano di gestione dell’emergenza freddo che rimarrà valido fino al 15 marzo. A sentire chi è presente sul territorio però, il piano non ha tenuto conto del fatto che i luoghi di accoglienza possono ospitare meno persone per poter mantenere l’adeguato distanziamento sociale dettato dalla gestione della crisi CoVid19.

Mentre le associazioni più grandi tuonano, domandano e spingono (oltre a fare il più possibile) per avere risposte dal Comune, ci sono realtà che hanno deciso di non aspettare una risposta o un’indicazione e si sono reinventate per poter contribuire a contenere una tragedia che, probabilmente, poteva essere prevista.

Il progetto dello Spartwasser

E’ il caso dello Spartwasser, circolo ARCI del Pigneto fondato nel 2015 che in questi anni, attraverso le sue iniziative, ha cercato di contribuire ad un processo di integrazione fra gli storici abitanti del quartiere e un processo di gentrificazione che ha portato il Pigneto a diventare il quartiere della movida romana.

Le iniziative dello Spartwasser includono la promozione di eventi culturali e di formazione, l’organizzazione di eventi, gli sportelli per il lavoro, l’istituzione di corsi di lingua per stranieri, ma anche il supporto alle famiglie con l’apertura dei doposcuola.

Lo spazio, 100 mq dall’affitto significativo, ha dovuto abbassare la saracinesca ad inizio del primo lockdown come tutti. Le iniziative però non si sono fermate e alcune sono state digitalizzate, permettendo allo Spartwasser di non abbandonare la sua comunità di riferimento. Doposcuola online, servizi di babysitting per i lavoratori in smartworking, sportelli del lavoro da remoto e servizi di sostegno psicologico gratuiti. A tutto questo si è aggiunto un servizio di spesa a domicilio per gli anziani e di banco alimentare.

Mentre tutte queste iniziative digitali continuano, a dicembre 2020 l’emergenza freddo, con i suoi primi decessi, si fa sentire. I 40 ragazzi dello Spartwasser realizzano di poter mettere il loro spazio inutilizzato a beneficio della causa. Si informano su quali siano le procedure e le norme da adottare e non solo.

“Abbiamo prima pianificato tutto, individuato cosa fosse necessario acquistare, come organizzare la distribuzione dei pasti caldi e quanto costasse l’igienizzazione e la sanificazione degli spazi e soprattutto l’attuazione dei tamponi per noi e per gli ospiti, così da fare tutto in sicurezza.” Ci racconta Rita Cantalino, una dei volontari di Spartwasser che ha preso parte all’ideazione e poi alla messa a terra del progetto del ricovero. “Essendo un circolo ARCI e tutti noi dei volontari, quello di cui avevamo maggiormente bisogno era il sostegno da parte della nostra comunità del quartiere. Non solo contributi pratici, ma soprattutto economici.”

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Il Circolo Spartwasser ha pianificato un’azione “test” fino al 28 febbraio. Non avendo mai fatto qualcosa del genere prima d’ora, hanno pensato fosse più serio darsi una tempistica definita, per valutare in seguito la buona riuscita dell’iniziativa. Per questa prima fase sarebbero serviti €8.000.

“In realtà forse non abbiamo fatto i conti proprio in modo preciso: i tamponi, per esempio, devono essere effettuati quotidianamente a tutti e poi le spese più classiche come quelle di lavanderia, le avevamo date inizialmente per scontate, ma non c’è niente di scontato.”

E non è stato un risultato scontato nemmeno quello della Campagna di raccolta fondi lanciata dai ragazzi sui loro social network sabato 23 gennaio.

“Cercavamo fondi per poter incominciare ad ospitare già da domenica 24 e ce l’abbiamo fatta! La risposta della comunità è stata più che incoraggiante. Abbiamo raggiunto gli 8.000€ in 30 ore e stiamo raccogliendo sempre più fondi utili a garantire i test e le igienizzazioni quotidiane. Speriamo di poter raccogliere altri aiuti per poter arrivare almeno fino al 28 febbraio in tranquillità”.

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Non solo fondi: i residenti del quartiere hanno risposto all’iniziativa in molti modi: chi preparando due pasti caldi per la cena, chi preparando i pranzi al sacco da distribuire agli ospitati la mattina. I negozi del quartiere hanno risposto offrendo la colazione o facendo prezzi stracciati per il servizio di lavanderia o prezzi simbolici per l’igienizzazione e la sanificazione degli spazi.

“Abbiamo potuto contare anche sull’appoggio di aziende, in particolar modo di una ditta locale che ci ha donato 8 reti ed 8 materassi con relativi corredi di lenzuola, piumoni e cuscini per i nostri ospiti. Non è per niente scontato che una ditta partecipi in maniera così importante e fondamentale ad un’iniziativa, eppure il team de ‘La Casa del Materasso’ è stata presente da subito, sobbarcandosi anche le spese di trasporto dei prodotti.”

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Rita e i suoi colleghi dello Spartwasser hanno tutta l’intenzione di continuare ad ospitare i bisognosi nel loro centro sociale. Il fatto che probabilmente il Lazio diventerà zona gialla a partire da domenica non cambia nulla: fa ancora freddo e c’è più bisogno di aiutare 8 persone in difficoltà che non riprendere le attività fisiche in loco.

Il quartiere ha risposto con l’umanità e la solidarietà che solo una comunità stretta e consapevole può dimostrare. Cos’altro potrà organizzare il Circolo Spartwasser? Forse hanno solo bisogno di un ulteriore piccolo supporto per espandere, nel tempo e nello spazio, le loro iniziative. La raccolta contributi per arrivare fino al 28 febbraio ed oltre è ancora aperta. Se vuoi partecipare, clicca qui: https://nonnaroma.it/unposto.