Si parla spesso del gap che esiste, nel sistema educativo italiano, tra la formazione scolastica e il mondo del lavoro ed è proprio per questo che le istituzioni, a partire dal Miur, stanno promuovendo (e perfezionando) percorsi di alternanza scuola-lavoro: l’obiettivo è favorire l’educazione all’imprenditorialità, facendo immergere gli studenti nelle attività quotidiane di un’azienda e avvicinandoli alle esigenze reali del mercato.
Il progetto “A Scuola di Startup”
Ma il percorso può anche seguire un’altra logica: portare nelle scuole le competenze pratiche per sviluppare un nuovo progetto d’impresa. É quello che fa AuLab, una startup di Bari, nata nel 2014, che offre percorsi formativi in aula e sulla propria piattaforma agli studenti delle scuole superiori per insegnare a fare impresa. Vincitrice della prima edizione di Digithon, dal 2015 porta sull’intero territorio nazionale il progetto “A Scuola di Startup”, realizzato con la collaborazione di dPixel, venture capital advisor, e che, fino ad oggi, ha coinvolto oltre 12 mila studenti tra i 16 e i 20 anni. I finalisti hanno la possibilità di presentare il proprio pitch in competition nazionali, come avverrà quest’anno all’interno di Digithon (negli anni scorsi, il Giffoni Film Festival). La prossima sfida? Aprire il progetto alle scuole elementari e medie. Davide Neve, CEO di AuLab, racconta a StartupItalia! le caratteristiche di “A Scuola di Startup”, le idee selezionate quest’anno e le novità in programma per la prossima edizione.
Intervista
Come si struttura il progetto “A Scuola di Startup”?
“C’è prima una selezione delle scuole che si candidano a partecipare sul nostro portale dedicato. Subito dopo, si entra nella fase formativa: il primo step, che dura almeno 20 ore, vede il nostro team in aula per spiegare, attraverso un’analisi di scenario, i cambiamenti portati dalla digital transformation, parallelamente ai nuovi strumenti di comunicazione digitale, e arrivare a parlare di sistemi di intelligenza artificiale ed e-learning. Si passa poi a una fase di brainstorming per raccogliere le idee d’impresa e iniziare a formare i team che, con il nostro supporto, imparano a strutturare un Business Model Canvas, un primo Business Plan, incentrato più sul lato pratico dell’idea che su aspetti economici, e il progetto d’impresa che, sotto forma di pitch, viene caricato sulla piattaforma AuLab. Segue una prima selezione dei team che partecipano a contest territoriali, fino ad ora realizzati in 8 regioni: Toscana, Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Puglia, Campania, Sardegna e Sicilia. I migliori progetti, fino a un massimo di 20, accedono poi a una competition nazionale: il nostro percorso di accompagnamento, dall’inizio, non ha un’accezione giocosa ma è finalizzato proprio a creare un prototipo reale che la giuria potrà valutare alla pari di un prodotto sviluppato da uno startupper senior. Quest’anno 17 delle 100 startup sul palco di Digithon provengono dallo step finale di “A Scuola di Startup”“.
Quali sono le idee d’impresa finaliste quest’anno?
“Si va dalle app che offrono un servizio di orientamento scolastico per i ragazzi di terza media, a quelle che consentono di organizzare al meglio il tempo da dedicare allo studio, o di entrare in contatto con tutor qualificati. Altre offrono esperienze turistiche innovative, scoprendo attrazioni artistiche e culturali tramite giochi virtuali o siti archeologici con la realtà aumentata. Non mancano servizi di car sharing per gli studenti o app dedicate a chi ha particolari esigenze alimentari ed è in cerca di ricette o ristoranti dove mangiare gli alimenti più adatti. Tutte le idee in gara hanno una caratteristica comune, oltre alla componente tecnologia: rispondono ad un’esigenza reale”.
Qual è la modalità di partecipazione a Digithon?
“I diciassette team saliranno sul palco come tutte le altre startup partecipanti per presentare il proprio progetto al Comitato scientifico di Digithon e mettersi in gioco. Abbiamo trascorso la giornata di venerdì con loro per una nuova full immersion formativa, finalizzata a perfezionare i pitch ma anche a conoscere le tecniche di presentazione in pubblico e a gestire il linguaggio del corpo. Oggi i team diventano parte integrante della maratona e domani il vincitore sarà premiato dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Bari e Bat”.
A conclusione del progetto, qual è la prospettiva per i team?
“AuLab adotta un’ottica di apprendimento collaborativo che rispetta i tempi degli studenti: c’è chi ha già voglia di testare le dinamiche del mercato, e prosegue nel nostro percorso di academy, e chi, invece, si ferma alla sola idea d’impresa. L’obiettivo di “A Scuola di Startup” è quello di dare la scossa e avere un effetto leva su altri studenti, stimolando anche progetti interclasse. Alcune idee delle edizioni precedenti si sono trasformate in startup: è il caso di DevLounge, che ha realizzato una piattaforma di gaming per automatizzare la gestione dei tornei e che sta creando anche una moneta digitale da far usare ai ragazzi per giocare. O di StarWork GC, una software house che sviluppa videogames per il visore Oculus Rift e che si è costituita on line con Iubenda. Abbiamo in programma alcune novità per la prossima edizione del progetto e attività collaterali: vorremmo riuscire ad aprirlo alle scuole elementari e medie e inserire anche una formula di vacanza-studio di 5 giorni in cui gli studenti frequentano una scuola di imprenditorialità, nel Parco di Cagno Abbrescia di Bari, per poi proseguire lungo percorsi di alternanza scuola-lavoro”.