Riuscirete a non schiantarvi?
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Beat Souls, su Switch il rhythm game diventa una corsa a ostacoli
Dopo aver provato su Meta Quest 2 (il fu Oculus) il rhythm game con le canzoni originali del compianto dj Avicii, abbiamo preso in mano Beat Souls con non basse aspettative. Rilasciato da Eastasiasoft, è un titolo dove i colori abbondano e il gameplay non scoraggerebbe neppure il più imbranato che abbia mai calpestato una pista da ballo. Se certi titoli del genere valgono il prezzo del biglietto per le canzoni originali, godibili in scenari futuristici a bordo di una navicella spaziale (leggete la recensione che pubblichiamo qui sotto per farvi un’idea), in altre situazioni l’assenza di melodie e tracce che hanno fatto la storia del ritmo può costituire un limite. Beat Souls, che abbiamo provato su Nintendo Switch, controbilancia il tutto con una corsa a ostacoli nella quale la nostra protagonista deve evitare pareti su una tastiera a tapis roulant (ci scorre letteralmente sotto i piedi) e saltare per evitarne altri.
Sono trenta i livelli complessivi di Beat Souls, e i primi non ci sono sembrati così entusiasmanti. La facilità è imbarazzante, al punto che il tutorial, in certe situazioni, si riassume nel non fare semplicemente nulla. Potendo scegliere tra varie protagoniste, tutte ben agghindate per darci dentro col ballo, abbiamo il compito di spostarle a destra e a sinistra della tastiera, collezionando combo e cuoricini per arrivare fino al traguardo. La difficoltà nel corso del titolo si incontra mano a mano che la velocità aumenta.
Beat Souls non è comunque un videogioco complesso e ci sentiamo di consigliarlo soprattutto a chi ama mettere alla prova i propri riflessi. Il titolo, adatto a tutta la famiglia, può anche essere un ottimo regalo per i più piccoli, che potranno allenare il tempismo in console. A livello grafico il prodotto non è niente male e l’affollamento generale delle schermate rende il gameplay dinamico e festiaolo. Purtroppo la nota dolente sta nell’assenza di melodie e suoni di repertorio. Costosi, certo. Ma avrebbero garantito tutta un altra spinta al videogioco.
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