«Lo ‘yacht da selfie’ delle ‘celebrità’ sta navigando in sicurezza verso le coste di Israele. Si prevede che i passeggeri facciano ritorno ai loro Paesi d’origine». «Siamo stati intercettati e rapiti in acque internazionali dalle forze di occupazione israeliane». Non potrebbero essere più diverse le versioni che commentato quanto accaduto nelle ultime ore nelle acque del Mediterraneo dove, come ha riportato con toni critici il ministero degli Affari Esteri israeliano, la barca Madleen della Freedom Flotilla diretta verso Gaza con a bordo aiuti umanitari per la popolazione palestinese è stata dirottata. A bordo c’erano diversi attivisti, salpati dalle coste della Sicilia nei giorni scorsi, tra cui anchea la nota ambientalista svedese Greta Thunberg.
Cosa è successo alla barca di Greta Thunberg diretta a Gaza
La notizia sta facendo il giro del mondo, soprattutto grazie ai filmati che circolano sui social in cui chi era a bordo della Madleen ha denunciato le operazioni del governo di Israele. Sempre sulle piattaforme il ministero degli esteri di Tel Aviv ha detto che Greta Thunberg è «attualmente in viaggio verso Israele, sana e salva e di buon umore». Dichiarazione che evidentemente non punta a ridimensionare il caso mediatico.
Sul profilo ufficiale di X del ministero degli Esteri israeliano è stata pubblicata una foto dell’attivista mentre sorride a un soldato che le sta consegnando acqua e cibo.
In un altro post, parlando sempre dello yacht dei selfie, il governo di Tel Aviv ha dichiarato che «lo spettacolo è finito». Nel frattempo la situazione nella Striscia di Gaza continua a essere tragica, con un bollettino di morti tra i civili palestinesi che supera le 50mila persone. La comunità internazionale, pur criticando le azioni del governo di Benjamin Netanyahu, non è ancora riuscita ad esercitare una pressione sufficiente per far sì che cessino i bombardamenti e le uccisioni indiscriminate.
Nelle scorse ore intanto la Gaza Humanitarian Foundation, che si sta occupando del rifornimento di cibo e beni di prima necessità nella Striscia, ha aperto un nuovo centro di distribuzione. Controllata da USA e Israele, l’organizzazione è stata oggetto di diverse critiche in primis dall’ONU per come ha finora gestito la situazione. «Si sta assistendo a una distruzione totale – ha commentato il Patriarca di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa – non soltanto a una devastazione del territorio, ma anche a una devastazione delle relazioni, delle prospettive, della fiducia, per non parlare di giustizia. Per cui parlare di pace in questo contesto sembra quasi fuori luogo».