Secondo un’indagine curata da ART-ER in collaborazione con l’osservatorio GreenER nell’ambito del progetto Ecosister, tra le 2.700 imprese innovative avviate in Emilia-Romagna, 521 sono green e, tra queste, 268 sono “core green” con prodotti e/o servizi che contribuiscono in maniera sostanziale alla transizione ecologica. Ma dove si trovano e in che settori specifici lavorano?
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Come sono distribuite le startup in Emilia Romagna?
Le imprese core green si trovano su tutto il territorio regionale. Le province dove se ne registrano di più sono Bologna (88), Modena (50), Parma (28) e compongono il 62% del campione preso in esame. Il sistema universitario funge da catalizzatore alla realizzazione di spin-off e startup e svolge questo ruolo per tutto l’ecosistema della regione, rafforzando la ricerca e la cooperazione all’innovazione in aree tecnico-scientifiche.
Distribuzione numerica delle imprese core green in regione
Provincia | Numero Imprese Core Green |
BOLOGNA | 88 |
FERRARA | 16 |
FORLI’-CESENA | 14 |
MODENA | 50 |
PARMA | 28 |
PIACENZA | 10 |
RAVENNA | 22 |
REGGIO NELL’EMILIA | 22 |
RIMINI | 18 |
Totale | 268 |
Distribuzione dei settori in cui operano le imprese core green regionali
Ecosistema Industriale | % del Totale (268) |
Clima e risorse naturali (aria, acqua, territorio) | 31% |
Energia pulita, sicura e accessibile | 26% |
Economia circolare | 23% |
Innovazione nei materiali | 10% |
Mobilità e motoristica sostenibile e innovativa | 7% |
Blue growth | 4% |
Distribuzione secondo l’ambito tematico delle imprese core green
Le imprese core green mostrano una prevalenza in quelle attività che perseguono l’obiettivo della mitigazione dei cambiamenti climatici e della promozione dell‘economia circolare, con percentuali di incidenza del 44% e 23,9%. Le altre si attestano su valori inferiori.
Obiettivi AmbientaliClassificazione I livello – EU Taxonomy | numero core green |
Adattamento ai cambiamenti climatici | 28 |
Mitigazione dei cambiamenti climatici | 118 |
Prevenzione e la riduzione dell’inquinamento | 18 |
Protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi | 17 |
Transizione verso un’economia circolare | 64 |
Uso sostenibile e la protezione delle acque e delle risorse marine | 23 |
Totale | 268 |
Analisi delle imprese innovative per settori economici di riferimento
Le attività prevalenti per le core green sono le attività professionali, scientifiche e tecniche (44%) e le attività manifatturiere (31,3%), mentre seguono i servizi di informazione e comunicazione (21,3%), il commercio e altri (3,4%). Questa distribuzione è confermata scomponendo le core green in startup ed ex-startup. Tuttavia, queste aziende tendono ad agire nel settore dei servizi di informazione e comunicazione in maggior numero rispetto alle ex-startup che, invece, sono più attive nelle attività manifatturiere. Questi dati confermano la dimensione innovativa dell’insieme, prevalentemente votato alla ricerca scientifica che tende a concentrarsi sulla manifattura solo una volta raggiunto un grado più alto di maturità tecnologica ed applicativa. In aggiunta, le imprese più “giovani”, di più recente costituzione, operano con maggior intensità nel settore dei servizi su tecnologie moderne quali IoT, IA, e Big Data.
Il potenziale innovativo: brevetti e know-how delle startup core green
Il 30% delle startup core green è titolare, depositaria o licenziataria di almeno un brevetto o di un software registrato. Questa percentuale supera il dato relativo a tutte le startup regionali, che si attesta al 24%. Questa differenza suggerisce che le startup core green possiedano una elevata capacità nel disporre o generare nuovo know-how rispetto alle altre realtà imprenditoriali. Queste startup sono ben collegate al mondo della ricerca e possono essere in grado di tradurre in modo efficace l’innovazione scientifica in soluzioni imprenditoriali.