La campagna inglese, in una strabiliante pixel art. Inquietante, umida e desolata in uno dei videogiochi punta e clicca più misteriosi del mese
Difficile credere al fatto che un titolo così brillante provenga da un team di tre persone che, con occupazioni a tempo pieno, sono comunque riuscite a dedicare ore e ore allo sviluppo di videogioco. Ma tant’è, così ribadiscono sul proprio sito. The Excavation of Hob’s Barrow, uscito già su PC e realizzato dalla realtà UK Cloak and Dagger Games, è finalmente disponibile anche per Nintendo Switch, dove abbiamo scoperto un’avventura nelle remote e desolate campagne inglesi. Gli scorci di campi bagnati e paesini lugubri sono semplici antipasti dei misteri che incontriamo nel corso delle sei ore di gameplay (lo diciamo subito: il titolo ne avrebbe meritate di più). Non ci spingeremo più di tanto nella trama, ma la sinossi è tutta un programma.
Trattandosi di un punta e clicca The Excavation of Hob’s Barrow rimane incardinato nelle meccaniche del genere. Utilizzando un puntatore si sposta la protagonista in uno spazio bidimensionale. Le ambientazioni sono tutt’altro che statiche: la pioggia che batte sulle strade, il fumo che esce da una pipa e tanti altri dettagli contribuiscono a riempire i fondali del videogioco, quadri interattivi dipinti con una deliziosa pixel art.
Come anticipato non osiamo addentrarci nella trama, ma vi garantiamo che ne vale la pena. Grazie a un doppiaggio in inglese di tutti i dialoghi presenti – con tanto di scelte multiple nelle risposte – The Excavation of Hob’s Barrow è un titolo perfetto per chi vuole far pratica con un inglese scolastico, ben scandito, e aiutato dai sottotitoli.
A livello grafico non c’è molto da dire: The Excavation of Hob’s Barrow è un videogioco più che gradevole. In alcuni casi la schermata si allarga per darci un contesto della silenziosa desolazione attorno a Thomasina; in altri, invece, indugia sui volti, sugli sguardi e sulle smorfie spesso inquietanti degli NPC, facendoci apprezzare un lavoro di sviluppo sorprendente nel rendere al meglio le espressioni pur rimanendo fedeli alla scelta retro della pixel art.
Completa un audio design che dosa rumori e silenzi per creare un’atmosfera azzeccata, che non sfocia nell’horror, ma mantiene sempre alta la tensione di un gamer che, di fronte a un caso apparentemente banale, si addentra mano a mano in un percorso fatto di ricordi, sogni e incontri da incubo.