Capi tirannici, colleghi distratti e sbadati, voglia di lavorare saltami addosso. Quando si dice che tutto il mondo è paese non è affatto un luogo comune se una startup di Macao, dall’altra parte del pianeta, 4D Creativity Limited, riesce a mettere in piedi nel suo videogame, Work from Home, dinamiche ben conosciute anche in questa parte del globo terracqueo.
Work from Home, ma quale smart working: è in ufficio che non si fa nulla
Sviluppato da un piccolissimo studio indipendente cinese che conta appena quattro persone (Tony Lam, creator del gruppo; Ricardo Un, Animator & 3D Artst, Ivan Lam, 2D artist e Corrine Lam alle pubbliche relazioni), Work from Home è un coloratissimo party game pensato per essere affrontato in compagnia di altri tre gamer, naturalmente in locale.
Le feste natalizie con le riunioni parentali e le capatine a casa degli amici sono insomma il periodo dell’anno più adatto per sfoderarlo. A livello di gameplay, la grafica coloratissima e le meccaniche confusionarie e caciarone, unite a una visuale a volo d’uccello, ricordano senza dubbio il simpatico Moving Out (qui la nostra recensione), bizzarro simulatore di traslochi dell’etichetta britannica Team 17 (produce, tra i tanti, anche i titoli degli ex Rare di Playtonic Games).
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In Work from Home c’è pure qualcosa di un’esclusiva Switch uscita in piena pandemia, Good Job! (qui la nostra recensione), riletta appunto in ottica multiplayer ora cooperativo, ora competitivo. Lo scopo del gioco è del resto fare casino, cooperare coi colleghi per ottenere il massimo risultato col minimo sforzo, evitando di farsi beccare dall’isterico capo ufficio.
Che si lavori in un supermercato, in un ufficio, su un aereo o in magazzino, bisognerà essere rapidi e veloci per massimizzare i profitti. Purtroppo data la confusione che si crea rapidamente su schermo è facile perdere di vista il proprio personaggio o leggere con poca accuratezza ciò che avviene di fronte a noi, ma a prescindere da questo, Work from Home è un titolo immediato e divertente, capace di intrattenere nella sera del 31 dicembre facendovi arrivare alla mezzanotte già ubriachi e storditi, ma pure scatenati, senza neppure avere ancora fatto un solo brindisi.
