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La banca d’investimento americana Citi si è sbilanciata sui bitcoin. La criptovaluta coniata per la prima volta poco più di dieci anni fa da Satoshi Nakamoto, figura mitologica del mondo crypto dietro cui si nasconderebbero in realtà fior fior di informatici, potrebbe diventare la moneta centrale del commercio internazionale secondo l’istituto USA. Nel report “Bitcoin al punto di svolta”, citato anche da Milano Finanza, gli analisti si sono interrogati su come sarà questa moneta tra sette anni. La notizia è stata riportata anche dalla Reuters, che è tornata sulle notevoli performance di bitcoin negli ultimi mesi.

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Bitcoin: cosa è cambiato

Andando a fondo su questo tema, StartupItalia ha chiesto ad alcuni esperti del settore che operano in Italia e all’estero quali sono le ragioni alla base del successo di bitcoin negli ultimi tempi. La criptovaluta ha superato per la prima volta il valore di 50mila dollari e sui social – terreno ideale dei crypto enthusiast – già c’è chi fa il conto alla rovescia per il traguardo dei 100mila dollari. Design decentralizzato, mancanza di esposizione al cambio, rapidità nei movimenti, sicurezza e tracciabilità sarebbero basi di lancio promettenti per fare del bitcoin la principale moneta su cui si poggerà il mercato internazionale, secondo la previsione di Citi.

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Nel suo report la banca di investimento si riferisce a bitcoin come alla “stella polare” del sistema blockchain. Certo, un simile scenario, in cui appunto la criptovaluta assume posizione di centralità nel commercio internazionale, potrebbe non essere così vicino. Tuttavia, a suggerire che l’evoluzione del mondo crypto non abbia ancora esaurito il proprio allargamento a nuovi investitori e aziende c’è proprio il sempre maggior interesse da parte di attori istituzionali che hanno deciso di puntare anche su questo settore. Il caso più eclatante è stato quello di Tesla: alcune settimane fa l’azienda di Elon Musk ha investito 1,5 miliardi di dollari in bitcoin.

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