Un omaggio alla zoologa e scienziata Rachel Carson, autrice di “Primavera Silenziosa”
In un’epoca in cui sempre più persone si avvicinano alle tematiche green, chi pedalando di più, chi mangiando meno alla carne, è importante partire dalle basi. Più che altro per capire come e da chi tutto è partito. Chi sono i pionieri e le pioniere del movimento? Non certo Greta Thunberg, che ha avuto l’indiscusso merito di rappresentare una generazione di giovani in cerca di risposte. Rachel Carson, biologa e zoologa vissuta nel Novecento, è riconosciuta a livello globale come una delle prime voci critiche, soprattutto grazie al successo di diversi suoi libri. Uno su tutti, Primavera silenziosa. The Forest Cathedral, disponibile anche sulla next gen di Xbox, è un’interessante omaggio al suo lavoro.
Sviluppato da Brian Wilson, one man team, The Forest Cathedral è un’avventura in prima persona che mescola meccaniche da walking simulator a elementi di puzzle game. La figura di Rachel Carson è ovviamente romanzata, così come le vicende del videogioco, anche se la fedeltà alla missione della sua vita è massima: la scienziata ha denunciato i danni all’ambiente e non solo provocati dai fitofarmaci, soprattutto il DDT.
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Il videogioco è un viaggio (breve) strutturato attorno al lavoro di ricerca della zoologa in un ambiente naturalistico rigoglioso. L’avventura si sviluppa in una serie di minigiochi 2D, da portare a termine su monitor: la grafica, in questo caso, diventerà estremamente retro, ponendovi di fronte a gameplay di genere platform. Queste sono le parti di esperimento, trasformate in momenti di svago (per il gamer). Un omaggio diretto al divertimento videoludico di un tempo, che fa senz’altro piacere dal momento che vivacizza un’esperienza altrimenti molto piatta.
A livello grafico si capisce l’impegno dello sviluppatore nel rendere The Forest Cathedral un inno alla bellezza della natura. Nulla di sensazionale, ma considerando l’origine indie del prodotto è più che discreta.