Il mercato italiano continua la sua espansione, in crescita del 26% rispetto all’anno precedente
Sono ormai 443 le startup operanti nel mercato dei Big Data Analytics, fondate a partire dal 2013 e finanziate dal 2016 in avanti, per un totale globale di 4,74 miliardi di dollari di investimenti raccolti. A censirle l’Osservatorio Big Data Analytics & Business Intelligence della School Management del Politecnico di Milano.
Quelle che complessivamente raccolgono più finanziamenti, circa 30,6 milioni di dollari ciascuna, sono in ambito Technology (l’8% del totale delle startup), che offrono strumenti per la raccolta, l’analisi l’immagazzinamento, l’organizzazione e integrazione dei dati. Seguono le startup in ambito Analytics System (il 29% del totale, per circa 12,8 milioni di finanziamenti ciascuna), soprattutto di soluzioni che consentono di estrarre rapidamente informazioni da un database e di effettuare analisi predittive, piattaforme per l’analisi di video e immagini, strumenti per visualizzare efficacemente i dati e piattaforme per analisi testuali.
Chiude la categoria più numerosa, Application (63% delle startup, per 10,3 milioni di investimenti ciascuna), che comprende le imprese innovative che hanno sviluppato un’offerta specializzata per un particolare settore o per una funzione aziendale, fra cui soluzioni di sicurezza informatica, marketing intelligence e strumenti per il miglioramento dei processi HR.
Meno bene le PMI
Soltanto il 7% delle Pmi nel 2018 ha avviato progetti di Big Data Analytics, mentre quattro su dieci dichiarano di svolgere analisi tradizionali sui dati aziendali. Se si guarda alla consapevolezza e alla maturità tecnologica delle piccole e medie imprese, dalla ricerca emerge come il 10% continui ad avere una comprensione scarsa o nulla di quali vantaggi i Big Data potrebbero apportare e di come abbia un approccio all’analisi dei dati limitato e tradizionale.
Poco meno di un terzo delle aziende, il 31%, è invece sulla buona strada sia dal lato della consapevolezza sia dal lato tecnologico. Circa quattro aziende su dieci (42%), inoltre, si sono mosse in una soltanto delle due direzioni o a causa di una visione limitata del fenomeno o a causa della mancanza di risorse per effettuare investimenti tecnologici. Una PMI su dieci, infine, si dimostra pronta per lanciare delle iniziative di Analytics.
Il mercato tricolore dei Big Data Analytics in numeri
Il mercato italiano dei Big Data Analytics continua la sua espansione anche nel 2018, raggiungendo un valore complessivo di 1,393 miliardi di euro, in crescita del 26% rispetto all’anno precedente. Un risultato che conferma il trend positivo degli ultimi tre anni, in cui il settore è cresciuto in media del 21% ogni dodici mesi, anche se rimane molto ampio il divario fra le grandi imprese, che si dividono l’88% della spesa complessiva, e le Pmi, che rappresentano il 12% del mercato.
Il 45% della spesa in Analytics è dedicata ai software (database e strumenti per acquisire, elaborare, visualizzare e analizzare i dati, applicativi per specifici processi aziendali), il 34% ai servizi (personalizzazione dei software, integrazione con i sistemi informativi aziendali, consulenza di riprogettazione dei processi) e il 21% alle risorse infrastrutturali (capacità di calcolo, server e storage da impiegare nella creazione di servizi di Analytics). I software sono anche l’ambito con la crescita più elevata (+37%), seguito dai servizi (+23%) e risorse infrastrutturali (+9%). Tra i comparti merceologici, invece, i primi per quota di mercato sono le banche (28% della spesa), manifatturiero (25%) e telco – media (14%), seguiti da servizi (8%), GDO/Retail (7%), assicurazioni (6%), utility (6%) e PA e sanità (6%).