La NASA ha svelato il programma che porterà la prima donna sulla Luna entro il 2024: si chiama Artemis, e potrà contare su un finanziamento di 1,6 miliardi di dollari oltre ai 21 miliardi già stanziati per l’agenzia spaziale statunitense
“La prima volta che l’umanità è andata sulla Luna lo ha fatto con il nome di Apollo. Quel programma ha cambiato per sempre la storia, ma Apollo aveva una sorella gemella, Artemis, la dea della Luna. Penso sia molto bello che a 50 anni di distanza dalla missione di Apollo, il programma Artemis porterà il prossimo uomo e la prima donna sulla Luna entro il 2024”.
Ha annunciato Jim Bridenstine, amministratore capo della NASA, specificando il perché di un nome tutto al femminile e ribadendo l’intenzione di vedere una donna nella compagine lunare.
“Ho una figlia di 11 anni e voglio che lei si possa rivedere nelle prossime donne che andranno sulla Luna”. Un annuncio importante che cavalca l’onda dell’empowerment femminile nello spazio, e che adesso ci pone di fronte alla successiva cruciale domanda: Chi sarà la prescelta astronauta?
Artemis, sulla Luna nel 2024
L’annuncio di Jim Bridenstine, è stato dato proprio mentre il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, tweettava di aver aumentato il budget dell’agenzia spaziale per accelerare i tempi della missione sulla Luna.
Bridenstine, ha spiegato che i finanziamenti aggiuntivi, stanziati dall’amministrazione Trump per il budget del 2020, permetteranno, tra le altre cose, di accelerare lo sviluppo del razzo Space Launch System e della capsula Orion, e supporteranno lo sviluppo di un sistema di atterraggio sulla Luna e lo sviluppo dei robot che precederanno l’uomo sulla superficie lunare.
Il programma Artemis potrà contare su un cospicuo finanziamento aggiuntivo di 1,6 miliardi di dollari oltre ai 21 miliardi già stanziati per l’agenzia spaziale statunitense. Si tratta di soldi che servono per progettare e costruire un lander, progettare le nuove tute spaziali, accelerare lo Space Launch System in modo che riesca a eseguire tre lanci entro le tempistiche previste, costruire gli elementi per la piattaforma orbitale lunare, e sovvenzionare i progetti correlati. Il tutto per consentire agli astronauti americani di di atterrare sul suolo lunare entro il 2024.
Il Lunar Getaway
La NASA ha inoltre comunicato di aver selezionato la prima azienda partner per la costruzione del Lunar Getaway, la stazione spaziale che orbiterà attorno al nostro satellite e che fungerà da vero e proprio avamposto per la missione Artemis. Si tratta della Maxar Technologies di Westminster, Colorado, che avrà il compito di progettare uno dei moduli chiave dell’intera stazione, quello dedicato alla propulsione, alla distribuzione di energia e alla comunicazione con la Terra. Non a caso Brindstine lo ha definito “la componente chiave sulla quale costruiremo il nostro avamposto Lunar Gateway, che costituisce la pietra angolare dell’architettura del programma di esplorazione Artemis, sulla Luna e attorno alla Luna”.
Maxar Technologies ha sottoscritto un contratto da 375milioni di dollari che prevede più fasi; la prima di 12 mesi sarà seguita da varie opzioni, rispettivamente di 26, 14 e un’ultima doppia di 12 mesi in basi ai risultati conseguiti.
Nel primo periodo la società del Colorado dovrà progettare il modulo e dimostrare alla NASA che potrà svolgere appieno il proprio delicatissimo compito. Il lancio inaugurale, a bordo del nuovo razzo lanciatore Space Launch System (SLS) della Boeing, il più grande mai realizzato ed erede spirituale dei Saturn delle missioni Apollo, avverrà nel 2022.
Gli astronauti viaggeranno verso la Luna a bordo delle capsule Orion in progettazione presso la Lockheed Martin, che verranno montate in cima ai razzi SLS.
I lander che faranno da spola tra Lunar Gateway e la superfice lunare
Una short list di aziende sono invece in lizza per uno dei contratti più prestigiosi, quello dei lander che faranno la spola tra Lunar Gateway e superficie lunare per il trasporto degli astronauti.
Il piano proposto dall’agenzia spaziale statunitense prevede di trasportare gli astronauti all’interno di un sistema che include: un primo elemento dedicato al trasferimento dal Gateway lunare all’orbita bassa lunare, un secondo elemento dedicato alla discesa che li porti fino alla superficie lunare e infine un terzo elemento dedicato alla risalita che sia in grado di riportarli al Gateway. L’obiettivo è rendere riutilizzabili questi sistemi.
L’importo totale del premio per tutte le società è di 45,5 milioni di dollari. Si tratta di un programma di partnership tra pubblico e privato, e le aziende dovranno contribuire con almeno il 20% del costo totale del progetto; in questo modo saranno ridotti i costi per i contribuenti americani e verranno incoraggiati gli investimenti privati in questo ambito.
Le aziende selezionate sono: Aerojet Rocketdyne, Blue Origin, Boeing, Dynetics, Lockheed Martin, Masten Space Systems, Northrop Grumman Innovation Systems, OrbitBeyond, Sierra Nevada Corporation, SpaceX e SSL.