Dopo Berlino, anche Parigi ripristina i controlli alle frontiere e segue Roma: quarantena per l’intera nazione
Sono le ore più difficili, queste, per “Jupiter”, Giove, soprannome che la stampa diede a Emmanuel Macron in piena campagna elettorale, quando ancora sembrava l’uomo della Provvidenza. Ben prima, insomma, che i Gilet jaunes mettessero a ferro a fuoco Parigi e, soprattutto, che la Francia fosse attraversata da questa violenta epidemia di Coronavirus. Una epidemia che lo stesso Macron aveva sottostimato, evitando per tanti, troppi giorni, di seguire l’esempio italiano.
Macron: “Siamo in guerra”
Invece nelle ultime ore l’Eliseo ha capito che ciò che accade in Italia non è colpa di mancanze “romane”, per cui spesso in tutta Europa veniamo guardati dall’alto in basso, a iniziare proprio dai cugini d’Oltralpe, ma rappresenta uno sguardo nel futuro. In questo momento è come se tra Roma e Parigi ci fosse un fuso orario di almeno 96 ore: ciò che accade in Italia oggi si ripeterà, uguale, in Francia tra quattro giorni. E dunque per il presidente della Repubblica è stato inevitabile presentarsi questa sera al cospetto del proprio popolo per prendere le medesime misure varate da Giuseppe Conte mercoledì scorso. Anzi, persino più drastiche.
© Emmanuel Macron e Giuseppe Conte
La Francia si chiude e spranga le frontiere
“Da domani a mezzogiorno – ha detto Macron parlando alla nazione – le frontiere d’ingresso dell’Unione europea e dello spazio Schengen resteranno chiuse”. Non solo da domani l’intero Vecchio continente sarà una sorta di immensa ‘zona rossa’, ma la Francia ha deciso di ripristinare i controlli lungo i suoi confini. Una decisione a suo modo storica, presa poche ore prima da un altro Paese fondatore dell’Ue: la Germania.
Travolto dalle polemiche per la decisione di non posticipare le amministrative di ieri nonostante l’emergenza pandemia, Macron ha anche comunicato il rinvio dei ballottaggi delle elezioni municipali (tra i contagiati illustri anche il sindaco di Nizza, Christian Estrosi, reduce dalla campagna elettorale per strappare il terzo mandato) e la sospensione di tutte le riforme in corso, tra cui quella, parecchio attesa e contestata, delle pensioni.
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“Ho deciso di rafforzare le misure per ridurre i contatti e gli spostamenti allo stretto necessario da domani alle 12 e per 15 giorni”, ha detto l’inquilino dell’Eliseo. “Non sono più permesse le riunioni di famiglia o tra amici, vanno limitati al massimo i contatti e gli spostamenti. Sono permessi solo per i tragitti necessari per fare la spesa con disciplina senza abbracci e senza dare la mano, per andare a curarsi e al lavoro e per svolgere un po’ di sport”.
Chiudono anche le fabbriche
Intanto, nella giornata in cui Parigi ha perso oltre 5 punti e mezzo in Borsa, Renault ha comunicato di aver deciso di fermare tutte le sue fabbriche anche in Francia, lasciando sul campo il 12.87%.