Aprile potrebbe essere un altro mese chiuso. A maggio le prime (caute) aperture. Ma le regole non ci abbandoneranno presto
Non ci sono più dubbi: nessuna possibilità che si riapra entro Pasqua. L’emergenza coronavirus, nonostante i numeri incoraggianti sul calo dei contagi, impone di continuare con una nuova stretta del Governo. In questi giorni il Consiglio dei Ministri dovrebbe approvare un altro decreto che proroghi la scadenza del 3 aprile. Si parla di un’ipotesi nuova scadenza al 18 aprile, ma questo non vuol dire che la normalità sia a poche settimane di distanza da noi. Tutto dipende dal calo dei contagi e dalla situazione dentro ospedali e terapie intensive: quello che gli esperti vogliono scongiurare è un contagio di ritorno dagli effetti devastanti. Finora circolano solo ipotesi su come e quando si ripartirà. Sul tavolo diverse date e tante regole che non ci abbandoneranno nei prossimi mesi (o anni?).
Quando si ripartirà? Le possibile date
Le timide (e vane) speranze che avremmo potuto goderci la Pasqua di nuovo in libertà sono svanite da tempo. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha garantito che almeno fino a domenica 12 aprile tutto rimarrà come è, con le stesse restrizioni e le medesime sanzioni per punire i furbetti della passeggiata. Ma in un momento simile, con la tentazione della grigliata di Pasquetta, non si può correre il rischio di nuovi assembramenti ed è dunque probabile che la durata della stretta venga posticipata oltre il Ponte.
Leggi anche: Covid-19, Confesercenti: riaprire a maggio e a scaglioni. Ultimi bar e ristoranti
© Viminale
Tra le ipotesi del Governo per una proroga della stretta si parla di mercoledì 18 aprile. Ma anche qui occorre prudenza: visto il continuo lavoro del Consiglio dei Ministri – alle prese con diversi dpcm, autocertificazioni ed elenchi sempre più ristretti di attività essenziali – ebbene è ragionevole pensare che aprile possa essere un altro mese chiuso come lo è stato marzo (dal lunedì 9).
© Fonte: Wikipedia
Maggio
L’ipotesi di riaprire a maggio è stata suggerita anche da Andrea Painini, Presidente di Confesercenti Milano, Lodi, Monza Brianza. «Credo che inizieremo a riaprire le prime attività nella prima decade di maggio», ha dichiarato in un’intervista a StartupItalia. Ma quando si ripartirà a maggio? Di certo non il primo del mese, la Festa dei Lavoratori, che quest’anno cade di venerdì. Ancora una volta la politica e gli esperti tenderanno a scongiurare ogni rischio di scampagnata post emergenza.
© Fonte: Wikipedia
Giugno
Il primo mese estivo ci regalerà i primi veri momenti di normalità? L’Istituto Superiore di Sanità ha avvertito che fino a che non si troverà un vaccino non sarà possibile avere ristoranti pieni, concerti negli stadi, centri commerciali affollati. Nei giorni scorsi, in un’intervista all’Avvenire, l’ex premier Matteo Renzi si è fatto portavoce di chi vuole riaprire al più presto possibile, rispettando tutti i canoni di sicurezza. Roberto Burioni, il virologo più famoso sui social network, ha però informato i suoi follower che «in questo momento la situazione è ancora talmente grave da rendere irrealistico qualsiasi progetto di riapertura a breve».
Dobbiamo cominicare a pensare a una ripresa delle nostre vite: non possiamo pensare di stare in casa al fine di rimanere in casa per sempre. Però in questo momento la situazione è ancora talmente grave da rendere irrealistico qualuque progetto di riapertura a breve.
— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) March 28, 2020
Come si ripartirà?
Il quando si ripartirà (lentamente) è abbastanza certo: da maggio in poi se i numeri dei contagi continueranno a diminuire. Ma il come si ripartirà è l’altro tema che deve interessare i cittadini. Le ultime attività a riaprire saranno bar, ristoranti e pub, ovvero quei luoghi pubblici dove sono più facili gli assembramenti. Lo stesso discorso vale per i concerti e gli eventi, già peraltro annullati o rinviati al 2021. Si riaprirà dando priorità alle imprese e al settore dei servizi, dove le regole ferree sui presidi sanitari andranno comunque rispettate nei mesi a venire.
© Fonte: Wikipedia
Mascherine obbligatorie
Tra le ipotesi sul tavolo c’è anche il possibile obbligo di indossare la mascherina una volta che le persone potranno ritornare a passeggiare e a circolare nelle città. Motivo in più per aumentare la produzione di questi dispositivi sanitari, necessari prima di tutto negli ospedali, ma preziosi anche per i singoli cittadini. L’altro avviso che circola in questi giorni riguarda le fasce d’età: a uscire di casa e a riprendere la loro lenta quotidianità per primi potrebbero essere i giovani e così, via via, fino ai più anziani (i soggetti maggiormente a rischio). Da capire infine se, la modalità di riapertura varierà da Regione a Regione: il picco dei contagi non sarà raggiunto nello stesso giorno lungo la penisola. Su questo aspetto il dialogo tra Governatori e Palazzo Chigi dovrà essere tempestivo per evitare problemi nel rietro.
Leggi anche: INPS, domani day one per il bonus per le p. Iva. Le cose da sapere
Sul tema Regioni, infine, vale il capitolo tamponi. Ognuna ha seguito il proprio metodo in queste difficili settimane. Alcuni esperti suggeriscono tamponi a tappeto per individuare gli asintomatici che, non sapendolo, corrono il rischio di diffondere il virus. Operazioni simili richiederebbero però risorse ingenti e tempi di non facile gestione. Si è parlato anche di possibili esami del sangue per quanto riguarda gli studenti una volta di ritorno tra i banchi (ben distanziati tra loro).