A 24 ore dall’Eurogruppo, la Cancelliera tedesca prova a stemperare le polemiche dei giorni scorsi. «La Germania sta bene soltanto se l’Europa sta bene»
Si respira l’aria da notte prima degli esami in quel di Bruxelles. O meglio, si respirerebbe se l’Eurogruppo si tenesse nella ‘capitale’ europea. In realtà anche quello di domani sarà un incontro virtuale, perché per i motivi di sicurezza ben noti, ciascun ministro delle Finanze si collegherà dal proprio dicastero. Questo non impedisce comunque di avvertire la solennità del momento, con i leader delle principali fazioni, Giuseppe Conte da un lato e Angela Merkel dall’altro, che fanno a gara a rilasciare l’ultima dichiarazione prima del vertice.
Wopke Hoekstra, di spalle
Merkel: «La Germania sta bene solo se l’Europa sta bene»
«L’Europa si trova davanti alla più grande prova dalla sua nascita», ha detto la cancelliera Angela Merkel a Berlino, in conferenza stampa, rispondendo indirettamente a chi, dall’opposizione, la accusa di non essere consapevole della situazione contingente e di chiedere in modo anacronistico troppo rigore ai Paesi mediterranei. «Una grande prova per la salute, tutti i membri sono colpiti – ha aggiunto -, uno shock simmetrico, come si dice in gergo tecnico».
Angela Merkel
© Bundesregierung
«La Germania sta bene soltanto se l’Europa sta bene» ha scandito Merkel ribadendo che Berlino sta lavorando a «un’Europa forte e ben funzionante in tutte le sue parti e in tutti i suoi membri». Questo però non significa una inversione di marcia sui covidbond voluti da Italia, Francia e Spagna. Anzi, la cancelliera ha rilanciato lo strumento del Fondo salva Stati. Berlino dunque domani all’Eurogruppo porterà la proposta di un MES dalle «linee di credito precauzionali che sono legate a condizionalità minime», come aveva già anticipato il ministro delle Finanze Olaf Scholz.
Angela Merkel
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Gentiloni e Breton: “Serve fondo comune”
Intanto i commissari europei all’Economia e al Mercato interno, vale a dire l’italiano Paolo Gentiloni e il francese Thierry Breton, questa mattina hanno sottoscritto una lettera comune indirizzata ai quotidiani Faz e Corriere. “Non c’è altra via per l’Europa che dimostrarsi unita e solidale. L’accesso alla liquidità è una priorità assoluta. Spetta a ciascuno degli Stati elaborare il proprio piano di rilancio ma è evidente che nessuno dispone di mezzi propri per far fronte allo shock”, scrivono Gentiloni e Breton.
Obbligazioni a lungo termine
“Come la Bce nella sfera monetaria e finanziaria, gli Stati membri devono dare prova, adesso e insieme, del necessario spirito di decisione e di innovazione. Questo potrebbe avvenire”, scrivono, “nella forma di un Fondo europeo espressamente concepito per emettere obbligazioni a lungo termine. Sarebbe assolutamente possibile, perché no, destinare a un tale strumento di finanziamento non convenzionale delle risorse di bilancio e dotarlo di una governance che consenta di evitare qualsiasi moral hazard, in particolare per quanto riguarda l’obiettivo dei finanziamenti che potrebbero essere strettamente circoscritti agli investimenti comuni di rilancio industriale legati alla crisi attuale”.
© Wopke Hoekstra, Twitter
“Il tempo stringe. Le circostanze necessitano di dare prova di creatività”, concludono Gentiloni e Breton. “L’Europa ha imparato dalle crisi precedenti. Di fronte a questa crisi, non mancherà l’appuntamento con la storia. Noi siamo fiduciosi che saprà esprimere una solidarietà incrollabile, per uscire rafforzata da questa situazione inedita”.