Pacchetto da 540 miliardi subito e altrettanti nel Fondo voluto da Parigi. Gualtieri: «Sul tavolo i bond europei, tolte dal tavolo le condizionalità del MES». Gentiloni: «Pacchetto di dimensioni senza precedenti»
È durato pochi minuti l’Eurogruppo tra i 19 ministri dell’Economia (in composizione allargata, ovvero con gli altri esponenti della zona no Euro) che regge le sorti di diverse economie del Vecchio continente, a iniziare dalla nostra. A comunicare la fine dei lavori, dopo i numerosi rinvii che ne avevano posticipato di 4 ore l’inizio, Luis Rego, portavoce del presidente Mário Centeno. “L’incontro si è concluso con l’applauso dei ministri. Conferenza stampa tra 15 minuti”, ha comunicato via Twitter.
Meeting ended with ministers clapping. Press conference in 15 minutes pic.twitter.com/OnZFAzzsDr
— LuisRego (@ljrego) April 9, 2020
In serata proprio Centeno era apparso su Twitter insolitamente ottimista. “Siamo molto vicini ad un accordo, confido che questa volta saremo tutti all’altezza della situazione e dimostreremo il necessario spirito di compromesso, che è la base della nostra Unione”, è quanto ha detto in un video il presidente dell’Eurogruppo, prima dell’avvio della riunione, che però è slittata di altre quattro ore.
Un ritardo che aveva lasciato intendere che le distanze fossero ancora significative e che gli sherpa avessero chiesto ulteriore tempo per approntare un testo su cui i 19 ministri delle Finanze possano confrontarsi.
#EUROGROUP pic.twitter.com/Ymv7uuTbUz
— Mário Centeno (@mariofcenteno) April 9, 2020
Fondo salva Stati a condizioni alternate
Alla fine il compromesso sul MES Roma e Aia l’hanno trovato nel modo illustrato dallo stesso ministro delle Finanze olandese Wopke Hoekstra: “Potrà fornire assistenza finanziaria ai Paesi senza condizioni per le spese mediche. Sarà anche disponibile per il sostegno economico, ma a condizioni”.
3/6 The #ESM can provide financial help to countries without conditions for medical expenses. It will also available for economic support, but with conditions. That’s fair and reasonable.
— Wopke Hoekstra (@WBHoekstra) April 9, 2020
“Il solo requisito per accedere alla linea di credito del MES sarà che gli Stati si impegnino a usarla per sostenere il finanziamento di spese sanitarie dirette o indirette, cura e costi della prevenzione collegata al Covid-19”, si legge nelle conclusioni dell’Eurogruppo. “La linea di credito sarà disponibile fino alla fine dell’emergenza. Dopo, gli Stati restano impegnati a rafforzare i fondamentali economici, coerentemente con il quadro di sorveglianza fiscale europeo, inclusa la flessibilità”.
Eurobond esclusi dal documento finale (ma in cantiere)
Non c’è ombra di Eurobond, nel documento finale sottoscritto dai ministri delle Finanze. Tuttavia, viene indicato che: “L’Eurogruppo è d’accordo a lavorare ad un Recovery Fund per sostenere la ripresa. Il fondo sarà temporaneo e commisurato ai costi straordinari della crisi e aiuterà a spalmarli nel tempo attraverso un finanziamento adeguato. Soggetti alla guida dei leader, le discussioni sugli aspetti pratici e legali del fondo, la sua fonte di finanziamento, e strumenti innovativi di finanziamento, coerenti con i Trattati, prepareranno il terreno per una decisione”. Sempre il ministro delle Finanze olandese già su Twitter preannuncia battaglia sul tema: “Siamo e resteremo contrari”.
#eurogroup pic.twitter.com/ta3P4360Al
— Mário Centeno (@mariofcenteno) April 9, 2020
Esulta Gualtieri
“Messi sul tavolo i bond europei, tolte dal tavolo le condizionalita del MES. Consegniamo al Consiglio europeo una proposta ambiziosa. Ci batteremo per realizzarla”. Twitta il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. Che l’Olanda alla fine abbia ritrattato tutte le proprie pretese?
Gentiloni: pacchetto senza precedenti
Lascia ben sperare la dichiarazione del Commissario all’Economia Paolo Gentiloni: Eurogruppo ha trovato l’accordo. Un pacchetto di dimensioni senza precedenti per sostenere il sistema sanitario, la cassa integrazione, la liquidità alle imprese e il Fondo per un piano di rinascita. L’Europa è solidarietà
#Eurogruppo ha trovato l’accordo. Un pacchetto di dimensioni senza precedenti per sostenere il sistema sanitario, la cassa integrazione, la liquidità alle imprese e il Fondo per un piano di rinascita. L’Europa è #solidarietà
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) April 9, 2020
Il compromesso, 500 miliardi ora, altri nel fondo francese
L’accordo su cui sono arrivati anche Italia e Olanda, i Paesi più restii, lo rivela il ministro francese Bruno Le Maire: 500 miliardi subito nelle forme che immaginiamo essere quelle già annunciate in questi giorni ( i 240 miliardi del MES, 200 miliardi dalla BEI oltre i 100 miliardi della cassa integrazione europea SURE) e poi più avanti l’avvio del Fondo per la ricostruzione voluto dai francesi: “Ottimo accordo tra i ministri delle finanze europei sulla risposta economica a Coronavirus : 500 miliardi di euro disponibili immediatamente. Un fondo di stimolo a venire. L’Europa decide ed è all’altezza della gravità della crisi”, esulta il ministro francese.
Excellent accord entre ministres des Finances européens sur la réponse économique au #Coronavirus : 500 milliards d’euros disponibles immédiatement. Un fonds de relance à venir. L’Europe décide et se montre à la hauteur de la gravité de la crise.
— Bruno Le Maire (@BrunoLeMaire) April 9, 2020
Cosa succede ora?
L’Eurogruppo passerà le proposte della propria risoluzione finale ai 27 capi di Stato e di Governo, che avrebbero dovuto riunirsi oggi ma il vertice è saltato proprio perché non era stato trovato un accordo per tempo tra i ministri delle Finanze. Dovrebbe essere un passaggio formale, visto che i ministri dell’Economia hanno agito su preciso mandato dei rispettivi governi, ma fino a quando non sarà siglato il documento finale, non partiranno gli aiuti. I Ventisette si ritroveranno – sempre virtualmente – dopo Pasqua.
I dossier sul tavolo dell’Eurogruppo
Da cosa si è partiti. Sul tavolo dell’Eurogruppo tre dossier ( i 240 miliardi del MES, 200 miliardi dalla BEI oltre i 100 miliardi della cassa integrazione europea SURE) per un totale di mezzo triliardo di euro. Roma, Parigi, Madrid, Lisbona, Atene e altri Stati del Vecchio continente ne hanno però chiesti almeno il doppio. Per questo, se i 18 riusciranno a vincere l’ostruzionismo del ministro delle Finanze olandese, si potrebbe adottare la soluzione mediana proposta da Parigi: un fondo per l’emergenza, temporaneo, finanziato sia dagli Stati sia, di fatto, da obbligazioni comuni. Ma guai a chiamarle Eurobond per non irrigidire Berlino e l’Aia.