E sul vaccino: non è detto protegga per sempre. Possibile che siano necessari richiami
Più si conoscono informazioni sul Covid e più si fa strada l’ipotesi che non esisterà mai un vaccino definitivo, che protegga per sempre. I nostri anticorpi tenderebbero infatti a dimenticare piuttosto alla svelta le informazioni del virus, esattamente come succede con gli altri Coronavirus, nella cui famiglia annoverano infatti il raffreddore che viene ripreso dal medesimo ospite anche più volte a stagione.
“La strada dei “richiami” è quella che “attualmente si pensa di percorrere. Pare che il vaccino richiederà almeno 2 dosi da ripetere sui pazienti per garantire la copertura totale contro il virus”. A dirlo è il virologo Fabrizio Pregliasco, ricercatore del Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano e Direttore Sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, in un’intervista a Fanpage.it. Interpellato sui risultati di uno studio cinese, della Nanjing University Medical School, secondo il quale gli anticorpi anti-Covid durerebbero troppo poco per un vaccino, Pregliasco precisa che “non sappiamo ancora come sarà il vaccino anti-Covid. La storia della risposta immunitaria e di come riuscire a seguirla è tutta da inventare. I coronavirus lasciano normalmente anticorpi con protezioni di mesi. Per il Sars-Cov-1 l’immunità sarebbe addirittura di 3 o 4 anni. Non sappiamo però cosa avverrà con la Covid-19”. “Probabilmente – conclude – la risposta immunitaria data dal vaccino sarà più importante di quella naturale e saranno forse due i richiami. Il rischio di una mutazione c’è sempre, bisogna trovare la chiave per rendere la risposta immunitaria alla Covid effettiva con più richiami vaccinali”.
Scienziati a Mattarella: “Fare presto”
Intanto altri scienziati hanno deciso di scrivere al Colle chiedendo misure drastiche nei prossimi 2 o 3 giorni per evitare in Italia centinaia di decessi al giorno per Covid-19. L’appello è stato lanciato oggi da oltre cento esperti, medici e scienziati che si sono rivolti direttamente al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. «Come scienziati, ricercatori, professori universitari riteniamo doveroso ed urgente esprimere la nostra più viva preoccupazione in merito alla fase attuale di diffusione della pandemia da Covid-19», scrivono i ricercatori, riferendosi alle stime diffuse dal fisico Giorgio Parisi, secondo le quali il raddoppio nei decessi che si sta osservando ogni settimana potrebbe portare in breve a 400-500 morti al giorno.