«Tutti coloro che hanno fatto domanda ai contributi a fondo perduto lo riceveranno in automatico. Gli altri, anche con fatturato superiore ai 5 milioni di euro, dovranno presentare la domanda»
«Non aspettatevi un Natale di abbracci tra feste e festicciole», ha ammonito ieri Giuseppe Conte, presentando il Dpcm in vigore dalla mezzanotte di oggi. Ma per molti, soprattutto per gli esercenti colpiti dall’ultima stretta, l’obbiettivo ora è arrivare a fine mese. Natale è una data troppo lontana e fuori dalla vista dei più. Ne è consapevole anche il governo. Ecco perché sempre il presidente del Consiglio, subito dopo aver presentato le nuove misure, ha anche promesso aiuti economici rapidi. «Ristoratori, proprietari delle palestre, gli artisti, gli esercenti e artigiani avranno indennizzi a loro beneficio», ha promesso Conte annunciando una nuova serie di misure di ristoro. Questa volta ad hoc, molto più mirate rispetto alla primavera anche perché non si è ancora alle prese con un lockdown generalizzato. «Contributi da erogare a fondo perduto. Il ristoro arriverà sul conto corrente attraverso un bonifico dell’Agenzia delle Entrate, il metodo più rapido sperimentato finora», ha spiegato il premier.
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte
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I tipi di ristoro promessi da Conte
«In particolare», ha continuato il presidente del Consiglio, «arriveranno contributi a fondo perduto, nuovo credito di imposta per gli affitti, sarà poi cancellata la seconda rata IMU, confermata la cig, assieme a una nuova indennità mensile una tantum per gli artisti, gli stagionali, coloro che lavorano nei centri sportivi e una ulteriore mensilità del reddito di emergenza per chi sarà costretto a sospendere o a rallentare la propria attività economica».
Roberto Gualtieri
Ristoro: c’è una data. L’11 novembre
In serata è poi intervenuto il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri e ha annunciato che le misure di ristoro a favore di pub, bar, ristoranti, sale da gioco, palestre e tutte le altre attività commerciali ed economiche maggiormente interessate dal Dpcm del 24 ottobre arriveranno entro l’11 novembre prossimo. «E gli assegni saranno più cospicui dei precedenti», ha promesso.
«Pensiamo che l’Agenzia delle Entrate possa erogarli entro l’11 novembre: tutti coloro che hanno fatto domanda ai contributi a fondo perduto lo riceveranno in automatico. Gli altri anche con fatturato superiore ai 5 milioni di euro dovranno presentare apposita domanda», ha detto Gualtieri parlando al TG1. «In tutto», ha detto il titolare del dicastero dell’Economia, «le aziende interessate che riceveranno il ristoro saranno tra le 300 e le 350 mila».
Confesercenti: «Aiuti subito o moriamo»
«Il provvedimento, di fatto, mette in stato di lockdown la somministrazione. Chiudere alle 18, significa rendere impossibile o quasi il proseguimento dell’attività. Bisogna intervenire subito o le imprese non resisteranno», ha commentato a caldo Giancarlo Banchieri, Presidente di Fiepet Confesercenti. «Il Governo deve agire: servono ristori adeguati, soluzioni per gli affitti e per il credito, meno burocrazia. E, soprattutto, è necessario che i sostegni del DL Ristori arrivino fin da subito. Non c’è più tempo da perdere: bar, ristoranti e pub sono già ai limiti dopo un anno disastroso, lo stop decretato dal Dpcm rischia di far saltare migliaia di attività e di posti di lavoro».
Anche la presidenza Fipe-Confcommercio ha nuovamente espresso «perplessità e contrarietà alla chiusura dei pubblici esercizi alle ore 18:00». «Per la ristorazione», hanno spiegato, «è impedita l’attività del servizio principale della giornata, mentre per i bar si tratta di un’ulteriore forte contrazione dell’operatività. La contrarietà si aggiunge alla consapevolezza che non esiste connessione tra la frequentazione dei Pubblici Esercizi e la diffusione dei contagi, come dimostrato da fonti scientifiche, che attribuiscono piuttosto ad altri fattori -mobilità, sistema scolastico e mondo del lavoro- le principali fonti di contagio». Da Fipe si sottolinea poi che il settore conta oltre 50.000 imprese per 350mila posti di lavoro.