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WAUniversity, Intendi Me, Healthy Virtuoso, Playcar e Cube Control in gara per il premio Startup Sarda dell’anno e Radio105 Special Award
WAUniversity, Intendi Me, Healty Virtuoso, Playcar e CubeControl sono le 5 finaliste che si contenderanno i premi Startup sarda dell’anno. SIOS Sardina Edition – Innois e Radio105 Award. Dopo un’attenta valutazione da parte della giuria composta dalla redazione di StartupItalia, le cinque selezionate, su 27 candidate, avranno la possibilità di presentarsi durante la puntata speciale “105 START UP!”, con Annie Mazzola e Alessandro Sansone di Radio105, il 21 maggio, durante SIOS Sardinia Edition 2021, e potranno concorrere al premio “Radio105 Special Award” che sarà assegnato in occasione dello StartupItalia Open Summit Winter Edition, il 13 dicembre.
Conosciamo meglio, allora, chi sono le cinque finaliste che operano dalla Sardegna in settori molto diversi tra loro: dall’Education all’Healthcare; dalle Life Sciences allo Sport, fino al Green e alla Circolarità.
Healthcare e Life Sciences: Healthy Virtuoso e Intendi Me
Healthy Virtuoso, fondata da Andrea Severino, si occupa di benessere in aiuto ai dipendenti di aziende che hanno a cuore la salute degli stessi lavoratori.
Con programmi di educazione a stili di vita salutari e dedicati al benessere psicofisico, Healthy Virtuoso offre un valido supporto nel coinvolgimento dei dipendenti verso il benessere, non solo fisico ma anche psichico. I programmi messi a punto da questa startup coinvolgono, in media, oltre il 40% della popolazione aziendale (rispetto al 5% di engagement rate medio del mercato). Recentemente Healthy Virtuoso ha chiuso un round con CDP Venture capital sgr e raccolto oltre 1,2 milioni di euro in finanziamenti pubblici e privati. Questa realtà collabora già con diverse multinazionali come Intesa Sanpaolo, Merk MSD, American Express, BNP Paribas, Banca Santander, KPMG, Prysmian e Societè Generale.
Leggi anche: Chi sono le 27 startup in corsa per il premio SIOS21 Sardinia Edition. La vincitrice la scopriremo in diretta
Intendi Me, nata da un’idea di Alessandra Farris, Giorgia Ambu e Antonio Pinese, è un’azienda indipendente cagliaritana che si occupa di Healthcare.
Con un sistema in grado di rilevare, tramite appositi sensori, suoni e vibrazioni presenti all’interno delle mura domestiche e in spazi chiusi (come uffici e alberghi), Intendi Me trasmette e avverte, in tempo reale, l’utente grazie a uno smartwatch e a un’app per la gestione dei dispositivi. Lo scorso anno, Intendi Me ha chiuso un round di Serie A da 2,3 milioni di euro, sottoscritto dal fondo di venture capital VV3TT, finanziato da Cassa Depositi e Prestiti e Fondo Europeo di Investimento, tramite la piattaforma ITAtech, gestito da Vertis Sgr con l’advisory esclusiva di Venture Factory.
Education e Sport, le due finaliste al premio Startup Sarda
Di Education si occupa WAUniversity che, tramite una piattaforma di e-learning , prepara gli studenti che devono affrontare i test di ammissione alle Università di Medicina, Veterinaria e Professioni Sanitarie, online e in presenza, con corsi mirati. Sono oltre 70.000 gli iscritti a WAUniversity: un dato importante anche alla luce della rivoluzione che il mondo della didattica ha vissuto, e sta vivendo, in conseguenza alla pandemia.
Fondata da Alessandro Lai, WAUniversity si pone l’obiettivo di rendere i percorsi di formazione ancora più digitali grazie a prodotti indirizzati a colmare nuovi bisogni, come la richiesta di ripetizioni per gli studenti delle superiori e la preparazione per i concorsi pubblici. Negli ultimi mesi, WAU ha anche avviato importanti investimenti tecnologici che porteranno al rilascio della nuova piattaforma e-learning e della app mobile per la community. Negli ultimi 3 anni, il fatturato di WAU è triplicato, passando dai 220K del 2018 a 700K nel 2020, con l’obiettivo di superare i 1.2 milioni di euro nel 2021.
Fondata dai soci Fabio Roberto Sotgiu e Massimo Cubeddu con l’obiettivo di progettare e produrre delle periferiche di gioco che replichino, in tutto e per tutto, i volanti di una vera Formula o di una GT car è nata, nel 2016, Cube Controls. L’utilizzo di materiali avanzati e un’elettronica sofisticata, uniti allo studio dell’ergonomia e ad un
design accattivante, sono i punti di forza dei device prodotti da Cube Controls. I volanti sono costruiti con materiali di prima qualità, 100% carbonio e alluminio, e personalizzabili in base alle esigenze del consumatore finale. Inoltre, vengono riconosciuti dal PC come una semplice periferica di gioco, grazie al sistema plug and play. I volanti di Cube Controls realizzati a Sassari sono venduti in Germania, Olanda, Francia, Spagna, Irlanda, Regno Unito, Australia, Stati Uniti e, negli ultimi mesi, hanno riscontrato un forte interesse anche da parte di Emirati Arabi, Giappone, Sud Corea, Hong Kong, Indonesia, Sud Africa e Russia, per un totale, fino a ora, di oltre 60 paesi serviti tra vendita diretta e resellers. Nel 2020, il fatturato di Cube Controls è cresciuto del 400% con più di 3.000 volanti venduti.
Dal 2016 ad oggi, il sistema messo a punto da Cube Controls è stata adottato anche da importanti piloti come Nestor “Bebu” Girolami, pilota argentino WTCR della Honda Factory, lo spagnolo Esteban Guerrieri, del team Honda Factory, il pilota brasiliano Augusto Farfus e il pilota britannico di Formula 1 Lando Norris. La storia di CubeControls è curiosa perché, nonostante il contesto di mercato favorevole, nel 2016 nessuno scommetteva sulla startup e i due soci sono stati costretti ad autofinanziarsi. Anche se, ancora oggi sono alla ricerca di un partner finanziario, la linea di produzione si è evoluta: se, nel 2017, era necessaria un’intera giornata per assemblare un volante, oggi sono sufficienti una/due ore. L’obiettivo di questa startup è quello di espandere l’impresa in tutte le nicchie del mercato: dalle pedaliere ai sedili al telaio, fino ai simulatori di volo, e poi cercare partnership per produrre volanti di vetture reali.
Startup sarda, sostenibilità: cosa fa Playcar
Concludiamo la lista delle top five candidate al premio Startup Sarda 2021 con Playcar, società nata nel 2013 da Fabio Mereu come primo car sharing privato italiano: la flotta, inizialmente di 9 veicoli, oggi supera i 100. Attenta da sempre alla circolarità, Playcar, come operatore, gestisce anche servizi di Bike Sharing con marchio Playcar/Cabubi e attende autorizzazioni per avviare un servizio di monopattino in sharing. Da questa azienda, nel 2016, è nato uno spin-off: Playmoove, una software house che produce una piattaforma adatta alla gestione di buona parte delle applicazioni di “Smart Mobility”.
Composta da molteplici software interconnessi tra loro (back- office, piattaforme KPI, middle-ware …) che, collegati con degli applicativi smartphone end-user, permettono ai nostri clienti business di operare ogni aspetto dei servizi, Playmoove è arrivata sul mercato nel 2019. Oggi, la piattaforma è utilizzata da clienti di tutto il mondo (USA, Sud America, Europa Occidentale e Orientale) e, da qualche giorno, anche “Corrente”, il nuovo servizio bolognese di sharing elettrico, utilizza, per la ricarica del suo parco auto, Playmoove.