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TV tra social e digitale è il tema del terzo episodio di BreakfaStories che andrà in onda il 25 maggio sui canali di OBE, StartupItalia e PHD
In un mondo nuovo, profondamente cambiato, anche nel settore audiovisivo la globalizzazione e la crescita dei contenuti “Over The Top” stanno ridefinendo le dinamiche della industry. L’anno appena trascorso ha registrato un’ inversione di tendenza nel consumo della Tv, segnata da un aumento degli ascolti sia in relazione al tempo di visione che di target. In un contesto in cui il digitale e la social Tv sta prendendo sempre più piede, proprio la Tv è la protagonista del terzo appuntamento di BreakfaStories, il ciclo di approfondimenti in live streaming promosso da OBE in collaborazione con PHD Italia, nato per accompagnare comunicatori e aziende alla scoperta di una nuova fase comunicativa. Moderato da Giampaolo Colletti, il nuovo talk, che andrà in onda il 25 maggio sui canali Facebook e LinkedIn di OBE, PHD Italia e StartupItalia, dal titolo “Lunga vita alla TV!”, affronterà il tema della rinascita del mezzo televisivo tra nuove audience, contenuti e piattaforme social.
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BreakfaStories: come cambia la televisione
Chiamati a vivere una realtà inedita e straordinaria, durante la crisi pandemica e, in particolar modo, nel lockdown, la Tv ha vissuto una sorta di ritorno alle origini tanto da poter parlare di un’anomalia dell’andamento dei dati. Questo fenomeno ha coinvolto tutte le fasce di età, anche quelle più giovani, sebbene attraverso una ridefinizione di format e linguaggi e la costruzione di nuovi generi e narrazioni. Il target dei giovanissimi e degli adolescenti sembra, infatti, predisposto a guardare il piccolo schermo in cambio di un’offerta di contenuti multipiattaforma che seguono una precisa strategia digitale.
Siamo di fronte all’affermazione di un nuovo genere televisivo seriale, dove la battaglia per l’attenzione sempre più parcellizzata e flebile diviene serrata e il terreno dove si gioca la partita sempre più strategico per il successo dei brand. L’argomento sarà affrontato durante la puntata del 25 maggio di BreakfaStories con Antonella Di Lazzaro, direttore Iniziative Speciali Rai Pubblicità e Marco Robbiati, Research & Market Insights Director di Omnicom Media Group. “Lunga vita alla Tv!” sarà non solo live ma, successivamente, anche on demand. È possibile registrarsi all’evento cliccando su questo link
Lunga vita alla TV tra social e nuovi media
Proprio a Marco Robbiati abbiamo chiesto qualche anticipazione sui contenuti che saranno oggetto del talk: «L’evoluzione del mezzo è oggi dettata dal consumatore stesso, come dimostra la continua trasformazione dell’offerta di contenuti audiovisivi da parte di editori e piattaforme. Se pensiamo a quanti editori, anche OTT, un tempo competitor tra di loro, hanno adottato strategie di cooperazione in nome della migliore esperienza di consumo, abbiamo una chiara idea di come sia cambiato lo scenario di riferimento in questi ultimi anni. La pandemia ha aumentato la dimestichezza con la tecnologia delle famiglie italiane e questo ha portato a una maggiore personalizzazione del proprio palinsesto; la parola chiave, oggi, è “scelta consapevole”. Diverse ricerche testimoniano come la decisione di cosa guardare, ad esempio durante il prime time, sia dettata, prima di tutto, da quali contenuti si vuole consumare; solo una volta scelto il tipo di contenuto, ci si interroga su quali piattaforme/canali sia fruibile. È un cambio epocale rispetto alla visione lineare della televisione che procedeva in base alla numerazione dei canali sul telecomando. Lo “zapping” lascerà il posto agli algoritmi, che si faranno carico di anticipare i nostri desideri e l’ampia scelta dei contenuti farà diventare centrale il tema della “discoverability”».
Si stima che metà della popolazione oggi acceda ad almeno una piattaforma on demand, sia a pagamento che gratuita, affermando un trend ancora in crescita. «Presto vedremo se questa larga diffusione, soprattutto dei modelli legati a sottoscrizioni a pagamento, è stata alimentata unicamente dalla pandemia e, quindi, andrà verso un ridimensionamento, oppure se il futuro delle televisioni passerà per le app a un passo più veloce del previsto – afferma il direttore – In particolar modo, nei giovani il consumo del contenuto è senza soluzione di continuità attraverso le diverse piattaforme. Se dovessi immaginarmi un esempio del concetto di narrazione transmediale, penserei immediatamente a “Il Collegio” e altri pochi programmi. La Rai, con questo format, ha saputo cogliere questa evoluzione, organizzando una strategia di distribuzione dei contenuti ottimale per il pubblico di ogni piattaforma, rendendo l’esperienza complessiva superiore alla somma dei singoli. Il tema della contaminazione sarà sempre più marcato, fino a divenire, un giorno, la forma di comunicazione prevalente o principale nel contesto audiovisivo».