A un anno dallo scontro con Donald Trump, la gemma di ByteDance “sembra” essersi ripresa
A maggio TikTok è stata l’app di intrattenimento che ha registrato più download al mondo. In tutto, stando a SensorTower, 80 milioni di download in un solo mese a livello globale. Numeri impressionanti, ma inferiori rispetto al boom registrato nel maggio 2020 (all’epoca erano stati 112 milioni). Il gioiello di casa ByteDance si conferma comunque come uno dei social network più vivaci su piazza: a scaricarla di più sono stati gli utenti brasiliani (16%), seguiti da quelli cinesi (12%), anche se in Cina la piattaforma si chiama Douyin. Per chi ancora non conoscesse TikTok si tratta di un social network molto in voga tra i giovanissimi che consente la pubblicazione di brevi video, spesso ironici e dissacranti.
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Di TikTok si era parlato molto lo scorso anno a seguito della decisione di Donald Trump di costringere ByteDance a vendere le attività del social negli USA a una realtà statunitense, minacciando altrimenti di bandire l’app dal territorio nazionale. La motivazione alla base di questa operazione era la preoccupazione circa la privacy e la sicurezza dei cittadini statunitensi. Durante l’estate 2020 si erano fatti molti nomi di grandi corporate – Microsoft, addirittura – potenzialmente interessate. Alla fine si era arrivati al duo Oracle e Walmart come papabili per l’acquisto, ma la sconfitta di Trump ha bloccato l’iter.
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In realtà il vero tesoro di TikTok, ovvero i suoi algoritmi, non sono mai rientrati nelle negoziazioni e rimarranno sempre ben saldi nelle mani cinesi. Con il passaggio di consegne alla Casa Bianca, Joe Biden ha di fatto congelato la situazione. Se i download per TikTok vanno a gonfie vele, così non si direbbe per il social network privato che Donald Trump ha lanciato poche settimane fa: la piattaforma è stata appena chiusa probabilmente per un numero di utenti giudicato troppo basso dall’entourage del tycoon, un tempo abituato a parlare a una platea di quasi 100 milioni di persone (soltanto su Twitter).