Terzo round negli ultimi 10 mesi per la fintech svedese, che punta ad accelerare l’espansione su scala internazionale, in particolare negli Stati Uniti. Il Ceo Siemiatkowski: “Vogliamo scardinare modelli obsoleti per garantire al mercato prodotti convenienti, trasparenti e chiari”
Un nuovo finanziamento in equity da 639 milioni di dollari spinge Klarna verso la vetta delle più valutate compagnie fintech del mondo. Anche perché la mossa arriva dopo il round da 1 miliardo di dollari chiuso lo scorso marzo, che a sua volta ha fatto seguito ai 650 milioni dollari assicurati dal finanziamento del settembre 2020. Un ritmo di crescita, insomma, da prima della classe, tanto che con la valutazione schizzata a 45,6 miliardi di dollari il gruppo svedese si conferma la fintech privata numero uno in Europa e la seconda sul piano globale, dietro a Stripe.
Perché tanti investono in Klarna
L’obiettivo di Klarna è continuare a crescere su scala internazionale e diventare più competitiva per ampliare il numero di consumatori che utilizzano i servizi offerti e consentire all’ecommerce di non placare l’impennata innescata con la pandemia da Covid-19, grazie al motto ‘compra ora e paga dopo’, con il saldo a rate che ha permesso a tante persone di fare acquisti e programmare i pagamenti in un secondo momento. L’ultimo investimento nella piattaforma fondata nel 2005 è stato condotto dal fondo Vision Fund 2 di Softbank, con la partecipazione di realtà già presenti in Klarna come Adit Ventures, Honeycomb Asset Management e WestCap Group. A questi vanno aggiunti gli altri investitori che hanno puntato sulla nuova convenienza in ambito pagamenti retail su cui poggia la strategia della compagnia: Sequoia Capital, SilverLake, Dragoneer, Permira, Commonwealth Bank of Australia, Bestseller Group, Ant Group, Northzone, GIC, che è il fondo sovrano di Singapore, e altri fondi e capitali gestiti da BlackRock e HMI.
La grande impennata del 2020, che continua quest’anno
L’ampio elenco di investitori non può sorprendere, poiché Klarna sta crescendo ad alti ritmi e conta su poco più di 90 milioni di utenti attivi a livello globale, che si traducono in 2 milioni di transazioni al giorno tramite i circa 250.000 retailer con cui sono stati siglati accordi (H&M, Sephora, Macy’s, Ikea, Expedia, Samsung, Ralph Lauren). Stringendo il raggio al primo trimestre 2021, la società con sede a Stoccolma ha registrato un fatturato lordo per merchandise di 18,9 miliardi di dollari (erano 9,9 miliardi nello stesso periodo del 2020), in virtù di una crescita diffusa nei 17 mercati in cui è attiva. Tra questi, tuttavia, la parte del leone è degli Stati Uniti dove, nonostante il recente sbarco, Klarna conta su 18 milioni di utenti, con l’app che nel corso dello scorso anno è finita nella top 10 delle app più scaricate. Risultati agevolati dalla possibilità di sfruttare i servizi degli svedesi in 24 dei primi 100 retailer a stelle e strisce.
L’arrivo in Italia e l’importanza della Francia
In tema di crescita, dopo l’arrivo in Italia avvenuto a fine 2020 sotto la guida del country manager Francesco Passone – contestuale all’acquisizione della startup tricolore Moneymour e all’ascesa di Milano come uno dei tre hub europei (con Stoccolma e Berlino), sede di 40 dei circa 4.000 dipendenti, destinati a crescere in tempi brevi – Klarna ha debuttato in Francia, mercato del commercio elettronico di primaria importanza che si appresta a diventare il più grande in Europa con un fatturato stimato di 185 miliardi di dollari entro il 2024.
Rompere col passato
Sui motivi che hanno permesso a Klarna di riscontrare il consenso tra gli utenti ha le idee chiare Sebastian Siemiatkowski, fondatore e Ceo di Klarna: “I consumatori moderni sono sempre più restii all’utilizzo di carte revolving che prevedono costi fissi e interessi e si stanno muovendo sempre di più verso le carte di debito, cercando al contempo esperienze retail che possano meglio rispondere alle loro esigenze. L’alternativa più trasparente e conveniente che noi offriamo risponde a tali preferenze e questo ci ha garantito di crescere a livello internazionale. Sono orgoglioso di questa operazione e che gli investitori ci abbiano dimostrato supporto nel voler scardinare modelli obsoleti per garantire al mercato prodotti convenienti, trasparenti e chiari che guidino i consumatori nelle loro esperienze di shopping, pagamento e bancarie quotidiane”.