Nel 2021 il Fintech ha vissuto un’impennata straordinaria. Su circa 70 unicorni europei quasi la metà sono in campo finance
L’anno 2021 ha confermato come il settore Fintech stia vivendo un vero e proprio momento di fermento e crescita: le banche e gli altri attori del sistema finanziario hanno sviluppato nuovi canali e servizi digitali, e al contempo i consumatori italiani mostrano ogni anno una maggiore propensione nei confronti del digitale e dei servizi finanziari più innovativi.
Lo stesso interesse in questo ambito si registra in Italia, come evidenziato dallo IAG Index, termometro dell’ecosistema startup calcolato sul database di startup analizzate nella selezione delle opportunità di investimento di Italian Angels for Growth: nel 2021 le startup di questo settore che sono state analizzate hanno rappresentato il 13,6%, aumentando del 49% rispetto all’anno precedente.
Il risultato ottenuto si inserisce in maniera assolutamente coerente con il panorama europeo, nel quale il settore fintech ha cementato la sua posizione come la categoria dominante di unicorni: in totale, ci sono circa 70 unicorni europei in diversi settori, e quasi la metà di questi sono in campo finance. Questo significa che l’Europa attualmente rappresenta circa il 25% di tutti i 120 unicorni fintech a livello globale (fonte: CB Insights). Il contributo dell’Europa non è da sottovalutare, data la dimensione relativamente piccola dei suoi mercati di capitale rispetto agli Stati Uniti e all’Asia.
I fattori chiave
Lo IAG Index conferma una volta per tutte l’importanza e la crescita delle collaborazioni e delle relazioni all’interno del variegato ecosistema Fintech, anche grazie ad iniziative italiane di successo come Scalapay, diventata ufficialmente il primo unicorno italiano, ampliando in modo importante il proprio raggio d’azione entro i confini del Buy Now Pay Later.
La digitalizzazione dei processi finanziari e la gestione via piattaforma online delle operazioni, sia lato front-end che back-end, sono solo alcuni dei fattori chiave che hanno catalizzato l’accelerazione del Fintech. Il mercato italiano è partito in ritardo, ma sta recuperando terreno come dimostrato da alcune storie di successo nel portafoglio IAG come ad esempio Fido e Sonect.
Tipologia di investimenti
Nel 2021 i Business Angels che investono tramite club deal hanno ribadito la propria preferenza ad investire in fase Seed, che corrisponde al 66,4% delle startup analizzate, valore in crescita rispetto all’anno precedente proprio a confermare questo posizionamento strategico. Lo IAG Index sottolinea l’interesse nello stadio di sviluppo Seed anche grazie alla maturità dell’ecosistema venture capital italiano che ha assistito alla nascita di numerosi nuovi player con un ruolo di incubatori e acceleratori in fase pre-seed e fondi istituzionali di VC e Corporate VC che invece affiancano i progetti in fase early stage.
Questo permette agli angel group di dare il loro pieno sostegno alle startup nella fase in cui possono contribuire maggiormente per importi investiti e affiancamento strategico agli imprenditori: investire tramite gruppo infatti permette di aumentare l’importo dei capitali raccolti a favore della startup senza esporsi individualmente in maniera eccessiva (mantenendo così una buona diversificazione del portafoglio) e di far leva su competenze multidisciplinari all’interno del gruppo di investitori.
Nel corso del 2021 si nota un aumento generalizzato delle valutazioni, sia in fase pre-money che post-money: la maggiore presenza di attori e la valutazione delle politiche a favore dell’ecosistema hanno consentito un “effetto inflazionistico” sull’intero tessuto delle startup innovative. In aggiunta, l’imponente intervento da parte di Cassa Depositi e Prestiti ha permesso di superare per la prima volta in Italia 1 miliardo di euro di investimenti nel 2021.
Diversity & Inclusion
Inoltre, il tema Diversity & Inclusion sta assumendo un ruolo sempre più rilevante: per le organizzazioni più virtuose in questo ambito, le best practice costituiscono un driver di innovazione e differenziazione, fanno aumentare i ricavi e migliorano la customer satisfaction. In particolare, la diversità di genere rappresenta un ingrediente fondamentale per lo sviluppo di una startup, per riuscire a cogliere le opportunità e le necessità del mercato a 360°.
A questo proposito, lo IAG Index ha evidenziato come la percentuale di startup analizzate con almeno una donna tra i founders si rivela sopra gli standard internazionali, raggiungendo il 41,3%, con un incremento importante del 58% rispetto al 2020, che si è distribuito in modo piuttosto omogeneo in tutte le aree Industry analizzate.