Le perdite potrebbero superare quelle del 2007/2008: si parla di oltre 3 miliardi di dollari
Sono due mesi che a Hollywood è in corso lo sciopero degli sceneggiatori. Su StartupItalia trovate l’articolo in cui abbiamo riassunto le ragioni della scelta. In queste ore torniamo a parlare di una delle industrie cinematografiche globali più importanti al mondo perché a incrociare le braccia sono anche gli attori. Il SAG-AFTRA, la sigla sindacale che rappresenta 160mila attori, ha abbandonato il tavolo delle trattative con gli studios lamentando il fatto che mancherebbe l’intenzione di toccare alcuni punti chiave sul futuro di chi recita. L’intelligenza artificiale è uno di questi.
Mentre anche in Italia gli utenti possono utilizzare Bard, il competitor di ChatGPT targato Google, prosegue il dibattito sull’impatto che l’AI avrà sul lavoro e sulle professioni. Per quanto riguarda l’ambito della recitazione, il sindacato SAG-AFTRA richiede che negli accordi sia previsto il pagamento dei diritti d’autore nel momento in cui l’intelligenza artificiale dovesse replicare fattezze e voci degli attori. La questione può sembrare di secondo piano, ma come si legge sul Post ricalca la medesima istanza avanzata da mesi da parte degli sceneggiatori.
A questo punto Hollywood è davvero in difficoltà, con lo sciopero di attori e sceneggiatori in contemporanea. Il primo sciopero dell’industria si verificò nel 1919 e nel corso della storia entrambe le categorie hanno scelto questa strada principalmente per migliorare le proprie condizioni lavorative e conquistare importanti diritti sindacali. L’ultima volta che attori e attrici hanno incrociato le braccia è stato 1960. Tra 2007 e 2008 si è poi verificato uno degli scioperi più lunghi da parte degli sceneggiatori: oltre 100 giorni che hanno comportato perdite ingenti e ritardi sui lavori.
Forbes ha spiegato che le ricadute economiche di questo sciopero doppio a Hollywood potrebbero superare i 3 miliardi di dollari in perdite, superando così la cifra del 2007/2008. In merito infine all’intelligenza artificiale, non si tratta di combattere la tecnologia in sè, già ampiamente utilizzata nel settore creativo, bensì di tutelare i diritti delle persone in vista di un impiego ancora più massiccio nelle produzioni.