Imprenditrice di seconda generazione, Barbara Sala ha fatto la gavetta, fuori e dentro l’azienda fondata dal padre. Gli anni in Microsoft e poi il lancio di una startup. Una nuova storia per la nostra rubrica “Italiani dell’altro mondo”
Perché Boston? Anzitutto perché non esiste soltanto la Silicon Valley. Gli Stati Uniti rappresentano un approdo ideale per tantissimi imprenditori italiani, che puntano a confrontarsi con uno dei mercati più ricchi e grandi a livello globale. San Francisco ha i suoi pro, ma se sei una PMI italiana specializzata nel settore biomedicale, forse è meglio fermarsi sulla East Coast. «Boston ha università importanti, a cominciare da Harvard, e una notevole concentrazione di talenti. Con New York e il New Jersey è uno degli ecosistemi più importanti per il settore medtech». Barbara Sala, Ceo di Delcon, è la protagonista di questa nuova puntata della rubrica “Italiani dell’altro mondo”. Fondata a Bergamo nel 1981 come distributore di apparecchi medicali, l’azienda è oggi in mano alla figlia del fondatore, imprenditrice di seconda generazione arrivata al timone di comando dopo esperienze internazionali. «Mi piace lavorare accanto a chi sviluppa, a chi ha le mani sul prodotto. Quando ti occupi della parte business devi anzitutto capire il prodotto».
Figlia d’imprenditore
Classe 1978, Barbara Sala è nata a Vimercate in provincia di Monza e Brianza. Fin da piccola ha la passione per la tecnologia. Dopo gli studi universitari alla IULM di Milano in relazioni pubbliche, non ha optato per l’azienda di famiglia come ci si sarebbe potuti aspettare. Da questo punto di vista la Ceo di Delcon ha maturato un’idea su quel che dovrebbe fare un imprenditore di seconda generazione, sulle cui spalle pesano non poche responsabilità e attese. «Ritengo sia importante fare esperienze all’estero. Ti apre la mente in vista dell’arrivo in azienda. Io ho fatto un executive MBA e mi sono focalizzata molto sul tema innovazione formandomi ad Harvard e al MIT di Boston». Da tempo si discute dell’importanza della formazione anche nell’ambito PMI. «Non parlo di skill tecniche, ma piuttosto del confronto con persone che provengono da tutto il mondo. L’altro elemento fondamentale per gli imprenditori di seconda generazione è la famiglia: il genitore deve essere bravo nel passare il testimone».
Da azienda che distribuiva apparecchi medicali, Delcon si è trasformata negli anni in una realtà che ha iniziato a produrli, investendo molto in ricerca e sviluppo per competere nella filiera. Oggi opera nella progettazione e produzione di software e dispositivi medici specifici per la filiera trasfusionale, la raccolta di sangue e la produzione di emocomponenti, la diagnostica in ematologia e microbiologia. La prima fase di trasformazione è avvenuta alla fine degli anni Novanta, grazie alla fusione con un’altra società che sviluppava hardware.
Una delle prime esperienze lavorative di Barbara Sala si è svolta in un settore completamente diverso. «A 27 anni mi sono candidata per lavorare in Microsoft in Italia. Sono entrata con uno stage, ma ero talmente appassionata che ho deciso di accettare rinunciando a un lavoro a tempo indeterminato». Lavorare in una Big Tech ha rappresentato per molti profili della nostra rubrica “Italiani dell’altro mondo” un punto di svolta, garantendo un periodo lavorativo di grande formazione internazionale. «Mi hanno posizionato nella parte digital: ho lavorato su Hotmail, MSN e altri progetti. Ha rappresentato un grande boost della mia carriera. Sono stata molte volte a Seattle, facendo job shadowing con figure senior».
Una startup prima di Delcon
Prima di Delcon Barbara Sala ha anche deciso di lanciare una startup. «Si chiamava AllYouCanItaly ed è stata fondata per esplorare il settore travel puntando sulle esperienze. L’obiettivo era creare un portale per trasmettere l’Italia in maniera autentica. Per me è stata la prima esperienza come imprenditrice». Nel frattempo Delcon ha sempre continuato a operare, con il padre Norberto Sala in qualità di amministratore delegato. «Quando ho iniziato ad avvicinarmi al mondo imprenditoriale si è creato un punto di contatto con Delcon. Mio padre ha notato questo mio guizzo e mi ha ricordato dell’azienda di famiglia». Fin da giovane Barbara Sala ha vissuto l’impresa, senza però aver mai l’intezione dichiarata di prenderne le redini un domani. Fino a quando non è stato così. Nel 2011 è entrata in Delcon in ambito business development, cercando di tenere il piede in due scarpe, lavorando anche sulla sua startup. «Avevo sottostimato cosa significa fare l’imprenditore. In Delcon ho avuto un confronto con la realtà e mi sono davvero appassionata al settore. Al mio arrivo non avevamo nulla di digitalizzato».
Col passare degli anni Barbara Sala ha inquadrato un obiettivo sfidante per la PMI: mirare agli Stati Uniti. «Ci sono andata la prima volta nel 2017: puntavo ad aprire lì per dare il via a un processo di co-sviluppo con i clienti finali. Gli Stati Uniti sono una grande palestra di innovazione». Divenuta Ceo nel gennaio 2020, poche settimane prima dello scoppio della pandemia, oggi guida una società con oltre 70 dipendenti tra Italia e USA, con un fatturato da 13 milioni di euro. Tra le partnership più importanti Oltreoceano c’è quella con il New York Blood Center. Il ramo americano dell’azienda ha sede in North Carolina, all’interno di un incubatore, mentre Barbara Sala è sempre più spesso a Boston, capitale dell’innovazione da dove dice è molto facile lavorare con il nostro Paese (complice anche un fuso orario non così scomodo).
Tra i progetti in cantiere negli Stati Uniti Barbara Sala ci ha raccontato quello di una piattaforma digitale per facilitare la prenotazione di chi vuole donare il sangue. «Lo shortage di sangue è aumentato a livello globale e soprattutto negli USA non si trovano figure che lo possano andare a raccogliere. Circa il 3% degli americani dona, ma e lo fa 1,7 volte all’anno quando si potrebbe arrivare a sei». Anche in Italia il quadro dovrebbe migliorare: dona appena il 2,7% della popolazione e i dati sulla raccolta sono ancora inferiori rispetto ai livelli pre-Covid. Il settore resta comunque di grande rilevanza per chi fa business. «Delcon si sta posizionando anche nel settore digital tech. Tra gli obiettivi abbiamo quello di raccogliere capitali per fare crescere le nostre strutture tra Italia e USA».