A finanziare il team che punta sulla tecnologia “salva-oceani” di Foam Flex sono LIFTT, Avanzi Etica SICAF, Selected Investments e Faros, l’acceleratore Blue Economy di CDP Venture Capital
Test1, startup bresciana di clean tech che si occupa della salvaguardia degli oceani, ha chiuso un aumento di capitale da 1.7 milioni di euro guidato da LIFTT assieme ad Avanzi Etica SICAF, Selected Investments e Faros, l’Acceleratore Blue Economy della Rete Nazionale CDP Venture Capital. Adesso l’obiettivo del team è quello di implementare lo sviluppo tecnologico e l’apertura verso nuovi mercati per FoamFlex, la spugna brevettata in grado di assorbire idrocarburi sversati in mare e in acque superficiali.
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Come funziona la spugna di Test1
La spugna FoamFlex200 di Test1 è in grado di assorbire idrocarburi fino a 30 volte il proprio peso, recuperando elevati quantitativi di oli in poco tempo. È riutilizzabile sino a 200 volte (un solo kg di spugna assorbe fino a 6 tonnellate di idrocarburi) e consente non solo di recuperare l’olio fuoriuscito, ma anche di rimetterlo in produzione. Certificata, tra gli altri, dal Ministero dell’Ambiente italiano e dal Centro Europeo di Ricerca e Sperimentazione sull’ inquinamento marittimo, la spugna permette a diverse industrie, fra cui quella dell’Oil & Gas e quella navale, di gestire l’operatività standard e di prevenire e contenere potenziali criticità. Questa particolare tecnologia è già stata adoperata nel 2018 alle Canarie, quando si verificò uno sversamento in mare di 150 tonnellate di idrocarburi durante la tempesta “Emma” che affondò 8 navi. In quell’occasione 70 chili di FoamFlex consentirono di raccogliere il 55% del petrolio versato, rendendone riutilizzabili 57 tonnellate. Successivamente è stata utilizzata per far fronte a una serie di criticità nel porto di Palau, in Sardegna, a Portici, sul lago di Garda e sul fiume Ticino.