In pista sulle due ruote. 511 Racing Team è una squadra italiana di pilote, ingegneri, meccaniche impegnate a dare una visione di gender equality anche nel motorsport. Squadra al femminile e vincente perché si è aggiudicata la Womens European Cup. La nostra intervista per la rubrica Unstoppable Women
«Donne al volante, pericolo costante», recita un noto detto popolare che convoglia uno stereotipo di genere errato. A sfatare questo “mito” della donna pericolosa alla guida ci pensa anche Terra&Vita 511 Racing Team, una squadra tutta al femminile di pilote, ingegneri, manager, comunicatrici che è riuscita quest’anno, per la prima volta, a vincere la Womens European Cup a Imola con la performance di Beatriz Neila Santos. La mission del team, oltre, chiaramente, a quella di vincere le competizioni, è contribuire allo sviluppo del motociclismo al femminile raccontando una nuova visione di gender equality.
Nel team, oltre alle pilote Beatriz Neila Santos e Sara Sanchez, ci sono Sandra Lovisco, triatleta che si occupa in Terra&Vita 511 Racing Team di comunicazione digitale e social, i meccanici Lucrezia Vercelloni, che ha iniziato mettere mano ai monocilindrici quando aveva 16 anni, e Lucia Valenti, la telemetrista Alessandra Mancini, appassionata di motori fin da piccola, la coordinatrice Emma Martinelli e la ex ciclista professionista laureata in Ingegneria Edile, Valentina Recanati, che si occupa di Communication & Partnership.
Valentina, durante la sua carriera, ha messo a segno un centinaio di vittorie, titoli provinciali, regionali e italiani nelle categorie giovanili e ha gareggiato anche nella Nazionale Italiana. La sua interdisciplinarietà la ha portata, successivamente, ad approdare nel mondo della TV, dove ha lavorato come presentatrice e attrice. La abbiamo intercettata per farci raccontare la storia della nascita di questo team unico nel panorama motociclistico italiano.
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Valentina, come è nata l’idea di mettere in piedi 511 Racing Team?
Il team è nato da un’idea imprenditoriale dei nostri partner con l’idea che potesse veicolare un nuovo concetto di gender equality aiutando il genere femminile ad emergere nel motociclismo. Non si cercavano solo pilote, ma anche ingegneri e meccanici che facevano fatica a farsi strada in questo mondo prettamente maschile. Io sono un’ex ciclista laureata in Ingegneria Edile ma ho sempre avuto una forte attrazione per il mondo dei motori e della comunicazione, così, quando mi è capitata questa opportunità, non ci ho pensato due volte e mi sono voluta occupare della comunicazione di questa realtà unica nel motociclismo italiano.
Cosa si prova a lavorare in un ambiente prevalentemente maschile?
Direi che, sicuramente, non è facile ma siamo riuscite a creare un primo modello unico al mondo. Da ingegnere edile ed ex ciclista sono abituata a lavorare al fianco di team a prevalenza maschile, ma in questo caso non è stato semplice farci conoscere perché, soprattutto all’inizio, eravamo in poche. Credo che la nostra forza sia stata, molto probabilmente, di avere sin dall’inizio pensato al progetto come a un’azienda strutturata con incarichi e ruoli ben precisi e definiti. E poi la serietà, elemento imprescindibile per lavorare con noi. Di conseguenza abbiamo avvicinato gli sponsor che tutt’oggi ci supportano, come Primadonna. E in quel momento abbiamo iniziato a capire che poteva davvero essere la svolta.
E quando è arrivata la vera svolta?
Basti pensare che all’inizio di quest’anno si riusciva a cambiare le gomme in 8 minuti, oggi in 30 secondi. Il progetto, che oggi vede nel team due pilote nel team, 3 meccaniche, una telemetrista, io e una team coordinator, è stato lanciato dal pilota di moto Ayrton Badovini che lo aveva inizialmente pensato come un’academy per insegnare alle ragazze il mestiere. Nel giro di pochissimo tempo si è convertita in un vera e propria squadra coesa, unita e collaborativa. In 511 Racing Team la “competizione tra donne” non esiste.
Come avete deciso di strutturare il vostro lavoro?
A inizio anno decidiamo a quali gare partecipare e pensiamo al merchandising. Parte del ricavato lo diamo in beneficienza. Ad esempio, sosteniamo la cooperativa “Homo Faber”, un’organizzazione no-profit che opera all’interno del carcere di Bassone (Como). Homo Faber è stata creata per dare ai detenuti l’opportunità di un riscatto sociale e di ricevere formazione per sviluppare competenze professionali. Come 511 Racing Team il nostro obiettivo è quello di supportare l’organizzazione per migliorare le vite delle persone e restituirgli dignità attraverso l’educazione e la formazione, con l’obiettivo di facilitare il loro reinserimento sociale.
Avete in programma anche un progetto particolare che si chiama “Women4MotorChallenge”. Di che cosa si tratta?
Nel progetto “Women4MotorChallenge”, messo a punto con GI Group, è prevista una giornata di formazione teorico-pratica all’autodromo di Imola dedicata a 12 ragazze delle classi 4a e 5a degli istituti tecnici e professionali e a quelle universitarie delle facoltà di Ingegneria, selezionate tra coloro che hanno presentato la propria candidatura. Il programma prevede anche un momento di prove di intervento meccanico e una sessione operativa di due giorni, al circuito di Vallelunga, in cui le ragazze, ospiti del nostro team, vengono coinvolte nelle attività e si avvicinano sempre di più alla realtà dei motori. Nell’ultimo “Women4MotorChallenge” abbiamo scelto persone affini ai nostri studi tecnici, con attitudine al mondo dei social. L’obiettivo è quello di avvicinare le nuove generazioni al mercato del lavoro, coinvolgendo futuri talenti sportivi e promuovendo l’occupazione femminile in quei settori ancora oggi per lo più caratterizzati da presenza maschile, come la logistica, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict) e la meccanica. Vogliamo riconoscere e valorizzare il talento, superando stereotipi ancora troppo radicati nella nostra cultura.
Quali sono i vostri prossimi obiettivi?
Quest’anno abbiamo ampliato il nostro network con una serie di sponsor che lavorano nel mercato estero. Il progetto, pensato sin dall’inizio a livello internazionale, punta tanto ad attirare partner non solo nel settore del motorsport ma che vogliano sostenere progetti sociali. In questa direzione guardiamo sempre avanti verso nuove sponsorship. Siamo anche alla ricerca di budget per avere con noi nel team un terzo pilota e vorremmo partire anche con programmi in stage. Da parte delle istituzioni abbiamo sempre ottenuto un buon riscontro e adesso siamo alla ricerca di un addetto stampa che possa farci conoscere meglio. Insomma, è ancora tutto in divenire ma sinora abbiamo ottenuto ottimi risultati e siamo molto soddisfatte.