Raccolta differenziata, corretto smaltimento e riciclo dei Raee, i Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche: sono questi i temi principali della terza edizione di “Raccogliamo Valore”. Si tratta di un progetto didattico gratuito promosso da Ecolamp, il consorzio specializzato nello smaltimento dei Raee nato anni fa con un focus sulle lampadine e i dispositivi d’illuminazione che ha poi ampliato il campo di raccolta a tutto lo spettro dei rifiuti elettronici. L’iniziativa ha due facce: un percorso educativo e un concorso a premi rivolto agli studenti dagli 8 ai 18 anni.
La piattaforma per studenti e docenti per il riciclo dei Raee
Il percorso didattico presente sulla piattaforma online EducazioneDigitale – che ha ottenuto il riconoscimento del ministero dell’Istruzione, e potrebbe dunque tornare utile per le 33 ore annuali curricolari di educazione civica nelle scuole – differenzia le lezioni e i materiali in base a due fasce d’età, 8-12 anni e 13-18 anni. Gli insegnanti hanno a disposizione video-lezioni, presentazioni animate di approfondimento, spazi di verifica e discussione, spunti per lo sviluppo di piccoli progetti pratici e molto altro. Tutti i contenuti possono essere utilizzati in classe o da casa con lezioni pronte fruibili in modo asincrono. Sono previste anche sezioni dedicate ai docenti per monitorare lo stato di avanzamento della propria classe e dare feedback mirati a ogni alunno.
Il concorso: un video per la differenziata dei Raee
A questo percorso si affianca un concorso a premi rivolto a tutti gli studenti delle scuole primarie e secondarie, che metterà alla prova le capacità creative e di approfondimento delle classi partecipanti. L’obiettivo? Realizzare dei video che raccontino, secondo il proprio taglio e approccio, l’importanza della raccolta differenziata, in particolare dei Raee, e l’impatto positivo in termini di sostenibilità ambientale. Le clip dovranno essere inviate entro l’11 aprile del prossimo anno: si vincono buoni per l’acquisto di materiali scolastici.
Quasi mille scuole coinvolte in “Raccogliamo Valore”
Alla scorsa edizione hanno partecipato 1.096 docenti, di cui la maggior parte nuovi utenti, e l’adesione di 936 scuole, quasi il doppio rispetto all’anno precedente. Tra i 111 video originali arrivati ad Ecolamp, le sei classi vincitrici del concorso sono state proclamate, alla fine dello scorso anno scolastico, in Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio e Lombardia. “Raccogliamo Valore” non è solo un percorso didattico, ma un vero e proprio invito all’azione. Ma quali sono le abitudini dei giovani nei confronti della tecnologia? E quali sono i rifiuti di questo tipo che fanno male all’ambiente? E le aziende progettano davvero i gadget in modo che smettano prima di funzionare? Quant’è grande il fenomeno in Italia?
Di questo è altro StartupItalia ha parlato con Fabrizio D’Amico, direttore generale del consorzio Ecolamp. Nel primo semestre 2021 il consorzio ha gestito in tutta Italia 1.800 tonnellate di Raee di cui 903 tonnellate di piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo e apparecchi di illuminazione giunti a fine vita (raggruppamento R4) e 897 tonnellate di sorgenti luminose esauste (raggruppamento R5). Dal 2008 a oggi ha avviato a corretto recupero oltre 40mila tonnellate di rifiuti elettronici e secondo l’ultimo rapporto del Centro di Coordinamento Raee, nel 2020 i sistemi collettivi (ossia, i consorzi come Ecolamp) hanno ritirato e avviato a corretto smaltimento 365.897 tonnellate di Raee, in crescita del +6,35% rispetto al 2019, una raccolta pro capite di 6,14 kg.
Che rapporto hanno i più giovani con i dispositivi elettronici: uso compulsivo, aggiornamento continuo o invece iniziano a introiettare certe pratiche di riuso?
“L’esperienza di Ecolamp su questo tema è principalmente legata alle iniziative che da anni il consorzio promuove a favore delle scuole. Progetti come “Raccogliamo Valore”, quest’anno alla sua terza edizione, ambiscono a rendere i più giovani, e a cascata le loro famiglie, consapevoli dell’importanza di produrre meno rifiuti e ad informali sulle corrette modalità per smaltire un Raee e trasformarlo in potenziali risorse”.
Dal vostro punto di vista l’obsolescenza programmata è un mito o una realtà?
“Ecolamp è nato nel 2004 come consorzio per il corretto recupero delle sorgenti luminose esauste e in questo settore possiamo senz’altro affermare che la durata di una lampadina oggi in commercio è enormemente superiore a quella di una qualsiasi sorgente luminosa venduta dieci anni fa”.
Quali sono i Raee che fanno particolarmente male all’ambiente?
“Tutti i Raee che non vengono gestiti correttamente. Ogni prodotto elettrico ed elettronico può essere fonte di materie prime seconde, più o meno preziose, quando viene lavorato in specifici impianti di trattamento. Questo permette di contribuire all’economia circolare, riducendo l’estrazione di nuove materie prime. Ogni Raee che non viene trattato o che, peggio ancora, viene abbandonato in luoghi non idonei in qualche modo inquina il nostro pianeta. Tra i Raee ce ne sono poi alcuni che contengono sostanze inquinanti pericolose che, se disperse nell’ambiente, possono danneggiare la salute dell’uomo attraverso, ad esempio, la catena alimentare”.
Qual è la posizione dell’Italia in Europa in termini di recupero e trattamento di questo tipo di rifiuti?
“Il sistema Raee italiano, al pari delle principali economie europee, pur registrando quantitativi di raccolta in continua crescita, è ancora lontano dal raggiungimento dei più recenti e ambiziosi target di raccolta differenziata, introdotti dalla normativa europea. L’Italia vanta d’altro canto eccellenti standard nel trattamento di questi rifiuti, trasformandoli in un valore aggiunto per l’ambiente, in termini di inquinamento evitato e di energia e materie prime recuperate. Una recente ricerca condotta da Gfk in cinque diversi paesi europei e commissionata tra gli altri da Ecolamp ha evidenziato che i cittadini italiani sono sempre più consapevoli delle ricadute positive sull’ambiente derivanti dal riciclo dei Raee e che un’ampia maggioranza conosce i corretti luoghi di conferimento. Ci sono poi categorie di raccolta differenziata storicamente più radicate nelle abitudini del cittadino, carta e plastica in particolare, che in ogni caso favoriscono la diffusione in generale di una crescente cultura del riciclo”.