Lo dimostra una ricerca su 11 mila studenti milanesi. I ragazzi promuovono l’Esposizione, ma pochi hanno trovato lavoro in uno degli eventi organizzati: uno su due vorrebbe un impiego, ma solo se pagato. Dall’altra parte c’è un 28% che lavorerebbe anche a titolo gratuito
Gli studenti credono in Expo. E’ da qui che possiamo partire per pensare che l’Esposizione Universale aperta al pubblico dal primo maggio sarà un successo dall’inizio alla fine. Expo 2015 è un’occasione di crescita per i giovani e per il territorio. Così la pensano gli oltre 11 mila studenti degli Atenei milanesi che hanno partecipato al sondaggio “Experando Expo aspettative, speranze, progetti”, promosso dal Comitato scientifico-Le Università per Expo 2015 del Comune di Milano, a cura scientifica dell’Università di Milano-Bicocca.
Il sondaggio è stato realizzato attraverso un questionario online somministrato tra febbraio e aprile 2015 agli studenti delle Università Bocconi, Cattolica, Iulm, Milano-Bicocca, Politecnico, San Raffaele, Statale e Fondazione Milano Scuole Civiche. I ricercatori sono andati a monitorare il popolo milanese giovane andando ad intervistare chi abita nella metropoli lombarda ma anche chi ha casa nell’hinterland, chi risiede in altre province e persino gli studenti di altre regioni. La prima cosa che balza all’occhio è che gli studenti hanno ricevuto tutte le informazioni su Expo dalla televisione e dal web. Molto meno dai social network confrontando il dato della Tv a quest’ultimo (59,7 contri 47,4). Un dato su cui riflettere dal momento che quasi sempre i giovani hanno più a che fare con i social network che con i programmi televisivi.
Detto questo i risultati sono sorprendenti, ben al di là delle aspettative: il 90,8 per cento degli universitari milanesi ritiene che Expo 2015 rappresenti un’occasione positiva o molto positiva di crescita personale. I ragazzi ci credono, sono convinti che il grande evento servirà alla loro vita oltre che alla loro città e all’Italia. I giudizi decisamente più ottimisti arrivano dagli studenti dell’area economica, seguiti da ingegneria, architettura e design, medicina, scienze umane, e scienze. Scontato che la quasi totalità degli intervistati pensi che le ricadute riguarderanno soprattutto il turismo ma c’è anche un 93% che ha immaginato una ventata di novità riguardo l’offerta culturale e l’internazionalizzazione (87,9 per cento).
In ogni caso nessuno non andrà ad Expo, alla faccia dei contestatori: il 50,3 per cento per una sola giornata, il 39,9 per cento per più giorni. La colonna sonora cambia per quanto riguarda le opportunità lavorative: solo il 6,2 per cento ha ottenuto un impiego in vista di Expo. Forse ci speravano o forse puntano ancora ad ottenere qualcosa visto che il 53,8 per cento è interessato a collaborare all’evento a fronte di un corrispettivo economico. Sorprendente, in questa fase di crisi economica e disoccupazione, il numero in percentuale di coloro che darebbero il loro contributo in termini lavorativi gratuitamente: il 28,7%. «Il giudizio positivo degli studenti su Expo conferma che l’Esposizione è una grande occasione per Milano, per il Paese e per i giovani. Il loro pensiero – spiega il sindaco di Milano Giuliano Pisapia – è, in generale, una spinta di entusiasmo. I risultati mostrano che gli studenti non solo sono molto informati riguardo all’evento globale, ma hanno fatto una seria riflessione. Ciò che emerge è fiducia in Expo e anche per il post Expo, che vede Milano confermarsi importante capitale internazionale. Interessanti anche le proposte dei giovani per il futuro del sito dopo l’Esposizione: cultura, ricerca e svago. Un mix che anche a me piace molto». Il sipario si è alzato. In questi giorni le presenze dei giovani sono davvero numerose: una conferma ai dati di questa ricerca.