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Un tablet, oppure uno smartphone, al posto del vecchio, ingombrante ma soprattutto sconnesso registratore di cassa. Questa l’idea da cui è partita nel 2013 Scloby, la startup di Francesco Medda, che oggi conta più di 150 clienti, 12 dipendenti (tutti a tempo indeterminato fra i 23 e i 48 anni) ed è alla disperata ricerca di sviluppatori da portare a bordo. Fra i propri avventori conta piccoli commercianti, ristoratori e negozi in franchising: tutti quelli che hanno deciso di abbandonare il vecchio sistema di “cassa” per utilizzare uno strumento più comodo, veloce e in rete che permette loro di seguire il cliente, dalla vendita al pagamento, senza farlo mai passare per il bancone di cassa (che potrebbe a questo punto proprio sparire).

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Francesco Medda, Founder Scloby

Un tablet che integra tutte le funzioni di un negozio

«Siamo nati come soluzione per la sostituzione del registratore di cassa con uno strumento versatile intelligente e soprattutto che permette di connettere tutte le attività a internet: vendite, magazzino, informazioni sui clienti, e-commerce e marketing», spiega a Smartmoney l’ideatore di Scloby, Francesco Medda che sottolinea come la prima differenza con un normale registratore di cassa «che fondamentalmente è una grossa calcolatrice» sia proprio la possibilità di poter ottenere una gestione del punto vendita molto più completa e integrata. «Con noi il commerciante oltre a portar emettere il documento fiscale, tiene organizzato il magazzino, gestisce la parte anagrafica dei clienti (ad esempio può raccogliere i loro dati e utilizzarli per inviare messaggi pubblicitari mirati, senza dover necessariamente avere grosse conoscenze di marketing e informatica)».

Per usufruire del servizio si paga un costo annuale (comprensivo di attivazione software, stampante fiscale, tastierino di emergenza, display lato utente, supporto per tablet e cassetto porta denaro) e in più un canone mensile che riguarda invece l’assistenza software e hardware, le licenze illimitate, la revisione fiscale, il bollino verde annuale e il cloud.

Proprio il fatto che sia tutto in cloud permette poi agli sviluppatori di integrare il proprio software con Scloby: «Ci sono molte startup che hanno integrato i loro software (marketing, profilazione, gamification) con la nostra piattaforma in maniera semplice – continua Medda – grazie al fatto che siamo gli unici nel nostro settore a supportare gli sviluppatori a cui abbiamo dedicato una community, diventiamo sostanzialmente un hub».

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Scloby disegna la sala, segnala le allergie

Il sistema di Scloby, appena rinnovato, offre anche particolari servizi dedicati ai ristoratori. Ad esempio, è possibile ricreare il ristorante in modo virtuale come in un videogioco: il gestore può aggiungere a video i tavoli, posizionarli e segnare misure e coperti. Così i posti a sedere diventano “dinamici”, grazie alla possibilità di spostare il contenuto di un tavolo su un altro, oppure unire più tavoli in uno solo o viceversa. Anche il servizio diventa più semplice e veloce. In pochi tocchi il cameriere può selezionare i piatti da ordinare in un elenco organizzato come preferisce. Può segnalare anche l’ordine di uscita così da servire insieme le varie portate senza lunghe attese. Inoltre, in un’unica visuale il gestore sa quante persone sono presenti in sala, da quanto tempo sono sedute e se sono in arrivo caffè o dolce che segnalano la fine del pasto. Tra le nuove funzionalità c’è la segnalazione da parte del sistema dell’eventuale presenza di allergeni: con una pressione lunga sul prodotto è possibile avere a video informazioni aggiuntive sulla loro composizione. E se qualcuno decidesse di cambiare idea con Scloby non è un problema: bastano pochi click per personalizzare l’ordinazione, in base alle varianti preimpostate, oppure eliminare o aggiungere ingredienti, o cambiare il grado di cottura di un piatto. Per il conto, infine, ogni cameriere può richiederlo dal tavolo o stampare il preconto in un solo tocco.

300K di Club Italia Investimenti

L’idea alla base di questa startup «è venuta a me – dice Francesco Medda – perché ho background da sviluppatore di siti di e-commerce e mi scontravo sempre col fatto che i miei clienti nel settore retail e nella ristorazione avessero dei processi totalmente offline e che ciò limitasse tantissimo le loro opportunità». Il primo finanziamento è arrivato immediatamente, poi si è aggiunto un fondo di investimento milanese, Club Italia Investimenti 2 (CII2),  che ha puntato su di Scloby 300mila euro,  «il più grande round da loro rilasciato, quello che ci ha fatto diventare una vera e propria azienda come siamo oggi».

Obbiettivo: zero scontrini

La nuova versione del sistema gestionale di questa startup  oltre ad avere grafica più accattivante e più potente, permette di gestire clienti e attività molto più velocemente. Progetti per il futuro? «Stiamo per lanciare tanti servizi a valore aggiunto legati alla nostra piattaforma, ma l’obiettivo principale è consolidarla e allargarci il più possibile sul mercato italiano – continua Medda – ufficialmente non siamo all’estero, ma seguiamo alcuni clienti nazionali anche fuori dall’Italia, prossimamente infatti intendiamo aprirci al mercato europeo. Altro traguardo che vogliamo raggiungere è quello di eliminare lo scontrino cartaceo. Ci stiamo arrivando, non è una cosa facile, però è quello a cui stiamo mirando».