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Da quanto emerge da una nota dell’Istat, in Italia la produzione industriale nel mese di febbraio ha registrato un calo del 3,1% su base annua. Il crollo, che prosegue sulla scia degli ultimi 13 mesi, riguarda tutti i principali raggruppamenti di industrie: dai beni intermedi (-2,1%) all’energia (-4,2%) fino ai beni di consumo (-5,3%), fanno eccezione soltanto i beni strumentali (+1,7%).

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La produzione industriale secondo l’Istat

Nella nota diffusa dall’Istat si legge che le flessioni più ampie si registrano nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-11,7%), nella fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-10,8%) e nella fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (-4,9%), mentre i settori di attività economica che registrano gli incrementi tendenziali maggiori sono la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+17,2%), le altre industrie manifatturiere (+2,5%) e la fabbricazione di apparecchiature elettriche (+1,7%). La produzione industriale italiana si è ridotta anche su base trimestrale. Secondo l’Istat, la media da dicembre a febbraio ha evidenziato un calo del livello della produzione dello 0,7% rispetto al settembre-novembre 2023, mentre a febbraio l’indice destagionalizzato è aumentato dello 0,1% rispetto a gennaio grazie al sostegno dei beni strumentali (+3,5%). I beni intermedi, invece, hanno mostrato un andamento di sostanziale stazionarietà (+0,1%), mentre le flessioni hanno riguardato i beni di consumo (-0,8%) e l’energia (-2,0%)