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Un’app per rendere le automobili intelligenti. È l’idea che ha vinto l’edizione 2015 della BattleHack di PayPal aggiudicandosi il grand-priz da 100.000 dollari. L’ha presentata – e realizzata in 24 ore di tempo – il team Venice, 4 hacker veneziani che hanno superato i progetti di altre 13 squadre provenienti da tutto il mondo.

BattleHack_Winner

Cos’è Battlehack

La finale si è svolta lo scorso weekend (il 16 novembre la premiazione) nella sede di PayPal a San Jose, in Silicon Valley. A correre per il premio c’erano i vincitori delle BattleHack locali (ossia quelle di Atene, Berlino, Chicago, Londra, Los Angeles, Melbourne, New York City, Raleigh, Singapore, Stoccolma, Tel Aviv, Tokyo, Toronto e Venezia). Battlehack è una sfida a tappe. Attraverso 14 città da gennaio a ottobre. In ogni tappa si vince l’ammissione alla finalissima mondiale, che in palio mette 100 mila dollari e gloria imperitura nella comunità degli smanettoni. A giugno di quest’anno è stato il turno di Treviso, il primo Battlehack in Italia. L’hackathon, ospitato dall’incubatore di startup H-Farm e con la presenza in giuria di Riccardo Donadon, ha visto a la vittoria è del TEAM CCC. 24 ore per creare un circuito e un’app Android capace individuare e disabilitare a distanza qualunque dispositivo elettronico, in caso di furto. Il team era formato da Caterina Vidulli, Cristy Gutu, Mastro Gippo e Sara Spadafora, che a metà novembre voleranno in Silicon Valley per le finali mondiali. E loro hanno vinto anche a San Jose, davanti a 14 team provenienti da tutto il mondo.

La richiesta da parte degli organizzatori di Battlehack era di progettare una app che incorporasse PayPal, Braintree (la piattaforma di Paypal per i pagamenti online usata da aziende come Airbnb e Uber) o Venmo (un portafogli digitale per trasferire denaro agli amici attraverso il cellulare) e avesse, preferibilmente, un’utilità sociale. In 24 ore sono state progettate 14 nuove app. Tra queste una piattaforma per la protezione dell’identità, soluzioni per espandere la possibilità di accesso a internet, tool per rendere più sicuri i campus dei college.

L’idea che ha convinto i giudici

IfCar, la app della squadra italiana, è risultata quella più convincente. Un progetto che combina sensori, dati e preferenze degli utenti per rendere le automobili più “smart”. «Ci siamo ispirati al nostro viaggio in California per le finali del BattleHack», ha raccontato la squadra, «il primo giorno abbiamo preso due biglietti per il parcheggio perché era difficile stare al passo con tutte le regole di parcheggio locali. IfCar è uno strumento in grado di risolvere questo tipo di problemi e molti altri», perché ha accesso ai dati dell’auto ed è in grado di controllare e prevenire imprevisti comuni legati all’automobile. Dal parcheggio alla possibilità di controllare i bambini in auto, o gli animali e prevenire i furti.

«Impressionati dal team italiano»

John Lunn, senior director of Developer and Startup Relations per Braintree ha commentato con entusiasmo il progetto dei ragazzi italiani: «Siamo impressionati da ciò che ha costruito il team veneziano. La loro tecnologia offre la possibilità di democratizzare l’accesso a specifiche tecniche presenti solo nelle automobili di alta categoria», così ogni auto può essere trasformata in una smart car. «Abbiamo creato BattleHack per farci ispirare, incoraggiare e scoprire straordinari sviluppatori di tutti il mondo. I team di PayPal e Braintree sono rimasti senza parole di fronte ai talenti che abbiamo visto nel corso delle BattleHack di quest’anno». Per il team veneziano era il primo BattleHack. Ed è stato un successo.

Arcangelo Rociola
@arcamasilum