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Di nuovo soldi che arrivano dall’Uk, di nuovo un round B sul fintech italiano dopo quelli di Moneyfarm, Satispay e DoveConviene. Smartika ha chiuso un round da 4,5 milioni di euro con Hamilton Ventures, società di merchant banking di Londra orientata al fintech e vigilata dal Financial Conduct Authority (FCA).

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Chi ha investito su Smartika

Oltre a Hamilton Ventures, all’aumento di capitale di Smartika (già autorizzato dalla Banca d’Italia) hanno partecipato anche la holding di investimento Tp&Partners, Luigi Cosenza e altri investitori.

La piattadorma di prestiti p2p italiana è, secondo il Ceo di Hamilton Ventures, Gustavo Perrotta, «una realtà estremamente interessante e certamente disruptive nel settore finanziario, con alla guida un management team di provata esperienza».

I numeri e la nuova governance per Smartika

Smartika afferma di aver chiuso il 2015 con un fatturato di circa 300 mila euro, con oltre 20,8 milioni di euro e 5.791 prestatori attivi.

L’aumento di capitale è stato anche l’occasione per la definizione e ufficializzazione della nuova governance di Smartika: presidente del CdA il fondatore Maurizio Sella, Ad  Luciano Manzo, consiglieri Tommaso Pompei, Gustavo Perrotta, Pierluigi Loy Donà, Stephen Andrew Fitch, Pierpaolo Guzzo.

“In 3 anni prestiti per 300 milioni”

Il presidente di Smartika Maurizio Sella, in una nota, sostiene che «in un momento in cui le erogazioni di prestiti personali ammontano a 25 miliardi di euro di cui 1,3 miliardi viene concesso online, l’erogato complessivo dei prestiti tra privati potrà espandersi nei prossimi 2-3 anni fino a quota 300 milioni di euro».