Il presidente di Alibaba con Renzi a Vinitaly: “Usate di più Internet”. Il premier: “La globalizzazione? Non è un pericolo per noi, ma ci si deve credere”. Martina: “Per vincere servono innovazione e web”
“Abbiamo i migliori vini del mondo, anche meglio di quelli francesi. L’ho detto a Hollande, mi ha detto: forse hai ragione, ma i nostri sono i più cari”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nel corso del World Wine Web a Vinitaly, a Verona, dove il premier ha incontrato Jack Ma, leader di Alibaba, colosso dell’e-commerce cinese e mondiale. Jack Ma che ha subito aperto all’Italia e al made in Italy, alla sua qualità: “Alibaba vuole essere la porta d’ingresso dei prodotti italiani in Cina”, ha detto il presidente di Alibaba. “Gente come me ama l’Italia, avete dei prodotti meravigliosi, le vostre innovazioni mi isipirano, ma dovete usare di più Internet, e una volta che avrete imparato a usarlo meglio, avrete successo”, ha detto.
Renzi: “Alibaba e l’Italia, un futuro connesso”
Il segreto dei francesi? Semplice, la rete economica che tiene tutto. “Perché loro hanno saputo costruirci una storia come sistema paese, cosa che noi non abbiamo fatto”, ha detto Renzi rivolto a Jack Ma, ricordando di averlo incontrato “un mese dopo che ero a Palazzo Chigi”. “Il futuro di Alibaba e dell’Italia sono intimamente connessi. Jack ha capito che l’economia digitale può trasformare la nostra economia e lo fa con una storia semplice e chiara: si fa in otto secondi quello che Marco Polo ha fatto in 8 anni”, ha concluso Renzi. Quanto alla globalizzazione “non è un pericolo per l’Italia, ma ci si deve credere, mettendosi in gioco e smettendo di lamentarsi”, ha aggiunto Renzi. “Il racconto del Paese è fondamentale – ha detto Renzi – Vi hanno detto per anni che la narrazione di cosa siamo era inutile: vi hanno raccontato una barzelletta. Se non ci raccontiamo come sistema paese non siamo credibili. Il vino va insieme alla pasta, al buon cibo, alla qualità e al made in Italy. Abbiamo la straordinaria possiilità di raccontare che per l’Italia la globalizzazione non è un ostacolo. Dobbiamo smettere di pensare che le aziende che vanno all’estero sono potenziali traditori e che un certo marketing non si fa. Serve poi una promozione che non si divida in mille rivoli”. Insomma, “dobbiamo metterci in gioco, penso all’e-commerce, e darci una rinfrescata, così avremo tutte le possibilità di fare meglio anche dei francesi”.
“Le Pmi si digitalizzino. E lotta ai falsi”
“Le piccole e medie imprese devono essere capaci di digitalizzarsi il più rapidamente possibile, per stare nella competizione globale”, ha aggiunto ancora Renzi. “L’Italia ha delle bellissime catene di grande distribuzione, ma sono chiuse in Italia, mentre quelle francesi, ad esempio, sono andate nel mondo; è evidente che per un piccolo, l’unico modo per stare nel mondo è avere una parte digitale forte, mentre i grandi invece devono essere capaci di creare una dimensione organizzativa un po’ più tosta e più solida”. Per il premier altro punto cruciale è quello della lotta ai falsi che va “fatta senza pietà. Qualche settimana fa abbiamo recuperato 5mila quintali di falso Parmigiano reggiano turco. Il tema dei falsi esiste, l’Italia ha più o meno 90 miliardi di mercato potenziale di italian sounding, però l’export è molto più basso, abbiamo un margine di miglioramento spaziale”.
Martina: “Per vincere serve il web”
Proprio ieri anche il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina aprendo Vinitaly aveva ricordato la sfida del web e dell’innovazione, per crescere ancora: “Per vincere sul mercato dobbiamo fare rete. E una delle vie più dirette e senza confini è proprio il web. La sfida digitale ci riguarda tutti, anche lo Stato”, ha detto Martina, ricordando che “nei prossimi giorni, nello spazio Mipaaf a Vinitaly, porteremo a confrontarsi con le nostre aziende vitivinicole gli esperti dei più grandi soggetti del web, provando a rendere evidenti le opportunità che si possono aprire”. “Come Ministero siamo anche gli unici al mondo ad aver chiuso accordi con piattaforme internazionali del web per garantire ai nostri marchi geografici la stessa tutela dei grandi brand commerciali contro il falso. Siamo attivi sul fronte della semplificazione come dimostra l’attivazione del registro telematico del vino. Saremo l’unico Paese ad avere i dati sulla produzione vinicola in tempo reale. Ancora una volta il modello italiano fa scuola”, ha aggiunto Martina.
I francobolli per il vino
Intanto sono stati presentati a Verona 15 nuovi francobolli da 0,95 euro emessi dal ministero dello Sviluppo Economico e distribuiti dalla Filatelia di Poste Italiane. I francobolli sono dedicati ai vini Doc italiani e alla rassegna Vinitaly, arrivata quest’anno alla sua cinquantesima edizione, e appartengono alla serie tematica “Le eccellenze del sistema produttivo ed economico”. Alla cerimonia di presentazione, che si è svolta presso Veronafiere, sono intervenuti tra gli altri il ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Maurizio Martina, il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese, e la presidente di Poste Italiane, Luisa Todini. “Questa emissione”, ha dichiarato Todini, “è dedicata ad una delle punte di diamante del made in Italy, che contribuisce in maniera determinante al saldo della nostra bilancia commerciale e che continua a crescere anche in questo periodo difficile per l’economia mondiale. I francobolli dedicati ad alcuni tra i più celebri vini Doc italiani e ai cinquant’anni di Vinitaly rappresentano l’omaggio della filatelia ad un settore che ha saputo mantenere la sua leadership nel mondo mettendo insieme cultura, tradizione e imprenditorialità”. La Filatelia di Poste Italiane ha realizzato, per il primo giorno di emissione dei francobolli, un annullo speciale. I francobolli ed i prodotti filatelici correlati sono disponibili presso gli Uffici Postali, gli Sportelli Filatelici del territorio nazionale, gli Spazio Filatelia di Roma, Milano, Venezia, Napoli, Trieste, Torino, Genova e sul sito internet www.poste.it.