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Talento, tecnologia, investimenti, burocrazia efficiente. Ecco perché il fintech a Londra fa boom, secondo il sito CityA.M. «Sono queste le chiavi che combinate in vario modo ritroviamo in tutti i maggiori ecosistemi fintech dalla Silcon Valley a New York. Quello che caratterizza Londra più di altri sono le politiche favorevoli del governo e il supporto del sistema bancario» spiega il quotidiano.

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1. Talento

Nel coding, ingegneria e design. Sono 60mila gli impiegati nel fintech londinese. Il Regno Unito promuove la diversità, a Londra si parlano 250 lingue e sono molte le donne leader nell’ecosistema fintech: «Londra presenta un panorama di culture diverse che favorisce la nascita di soluzioni ed idee da applicare poi in un contesto globale» dice CityA.M.

2. Attitudine alla tecnologia

L’abitudine alle nuove tecnologie è incentivata e promossa con sconti e benefit. Gli abitanti usano app per fare una miriade di cose da comprare beni e servizi, prenotare viaggi, gestire la loro salute. Un trend che è più forte qui, ma che è inserito in un contesto più generale con 6 miliardi di persone che avranno uno smartphone entro il 2020. Numeri che disegnano un grande futuro per il fintech e l’adozione più veloce di servizi finanziari digitali.

3. Investimenti

Se quelli globali hanno toccato i 12 miliardi di dollari sono in UK le startup fintech hanno raccolto 1 miliardo di dollari. Istituzioni finanziarie, big company e venture capital stanno investendo milioni di sterline in incubatori, acceleratori, laboratori, partnership, talenti e nuove tecnologie come la blockchain: «È tutto un sistema che si muove, non solo le startup. Innovatori, disruptor sono anche nelle istituzioni finanziarie e governative. Hanno capito che l’IT nella finanza porterà a un risparmio e a una riduzione delle spese, in ambito legale e in infrastrutture» spiega il giornale londinese.

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4. Politica e regolamenti

«Il governo inglese, la Banca di Inghilterra, l’amministrazione della città, collaborano a stretto contatto guidati dalla leadership della FCA (acronimo di Financial Conduct Authority), l’ente che regola i mercati dei prodotti finanziari» conclude CityA.M.

Anche se poi non mancano gli intoppi, come raccontiamo qui.