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«Nessuno parlerà più di equity crowdfunding tra cinque anni» spiega Ryan Caldbeck su TechCrunch. Detto da lui suona un po’ strano: è il Ceo di CircleUp, una delle più importanti piattaforme di equity americane che ha raccolto 53 milioni di dollari dai venture in questi anni: «È morto, ma non sono stato così ottimista sul futuro del business» prosegue Caldbeck.

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Ryan Caldbeck, Ceo di CircleUp

Perché l’equity è “annegato”

«È finito non perché gli investitori non mettono più soldi, ma perché l’equity crowdfunding è un termine sbagliato che crea solo confusione» esordisce Caldbeck. Il punto per il Ceo è che l’equity, così come lo conosciamo oggi, non ha mai realmente coinvolto la folla (“crowd”) all’interno dei suoi meccanismi: «Non c’è crowdfunding perché non esiste la “folla» spiega Caldbeck che proprio in virtù di questo motivo propone una nuova definizione marketplace investing (il marketplace degli investimenti).

Il marketplace degli investitori rivoluzionerà i fondi di equity

Il cambiamento del nome sposta l’attenzione anche sulla vera finalità delle piattaforme di equity, fare “disruption” nel mondo delle società di private equity: «La diffusione di queste piattaforme porterà a cambiamenti radicali nei fondi di investimento» afferma Caldbeck che poi spiega quali saranno gli effetti di questa rivoluzione che abbiamo sintetizzato a punti:

1. I limited partner (i cosiddetti soci accomandanti, quelli che cioè rinunciano alla gestione della società) investiranno direttamente online bypassando il fondo di cui sono parte

2. I general partner (il cosiddetto socio accomandatario che ha i poteri di ordinaria amministrazione) potrà spendere più tempo a dare valore al suo portafoglio invece di perderlo per fare scouting di idee innovative, che può agevolmente conoscere online

3. Gli imprenditori avranno più scelta e potranno lavorare con chi è davvero in linea con le loro idee

4. La tecnologia, con la mole infinita di dati a disposizioni (sia per il venture che l’imprenditore) renderà il processo di finanziamento più veloce e trasparente.

Molti attori del mercato scompariranno

Secondo il Ceo la diffusione delle piattaforme di equity (o per dirla come lui dei marketplace investing) avrà poi altri due effetti: «A differenza di altri mercati finanziari, i fondi di private equity non hanno mai abbassato le loro fee negli ultimi decenni  (il 2 – 3% per la gestione annuale e il 20-30% sui profitti)» e quindi “la comparsa di altri attori sul mercato e più concorrenza porteranno a un abbassamento dei prezzi”.

E seconda conseguenza, non meno importante, molti dei fondi, la cui principale abilità era quasi esclusivamente nello scouting, scompariranno dal mercato: «È un po’ quello che è successo quando intermediari forti nel mondo dell’offline hanno dovuto competere con Amazon, Uber e Airbnb. La tecnologia costringe i player a migliorare per sopravvivere, a essere più veloci, meno costosi, mentre spazza via dal mercato chi non sa innovare. Per i fondi di private equity non sarà diverso» spiega Caldbeck che fa una previsione sui fondi che sapranno sopravvivere, “quelli che aiuteranno meglio le startup a crescere nella fase successiva alla chiusura dell’investimento”.

L’equity crowdfunding è morto, viva il marketplace investing

«È una nuova fase che offrirà valore agli imprenditore, porterà trasparenza nel private equity e vantaggi agli investitori che avranno canali diretti e affidabili per trovare idee in cui credere. Quindi diciamo addio all’equity crowdfunding e salutiamo la nascita del marketplace investing» conclude Caldbeck