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Non ci ha pensato due volte Stephen Ellis, soprannominato “Snoopeh” dai suoi fan, quando Mark Zuckerberg ha bussato alla sua porta. Stephen, 24 anni, scozzese, è un ex “atleta” di eSport, un’attività con cui puoi giocare ai tuoi games preferiti, viaggiare in tutto il mondo e guadagnare tanti, ma tanti milioni. Cosa vuole farci Zuck di un mago dei videogiochi?

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eSport, un business da 1 miliardo

Prima di tornare alla storia dell’incontro tra il papà di Facebook e il genio dei videogame, è utile aprire una piccola parentesi. I giochi elettronici sono un business dalle infinite opportunità. Le competizioni per atleti dei videogiochi si svolgono in ogni parte del mondo (Stati Uniti e Corea, sono le nazioni leader del fenomeno). I partecipanti sono divisi in squadre e si sfidano per aggiudicarsi un montepremi che in alcuni casi può ammontare anche a 18 milioni di dollari (come nelle finalissime di Dota 2).

Chi mette i soldi? Gli sponsor, come MTV, Red Bull, e anche YouPorn che ha finanziato un team spagnolo che porta il suo nome. E poi ci sono i fan che comprano giochi e gadget che trovano visibilità nelle gare. Le finali dei campionati di League of Legends sono seguite da 27 milioni di spettatori, online su siti di streaming e perfino in sale cinematografiche. Per fare un raffronto alle finali dell’Nba assiste una media di 15,5 milioni, come spiega in un’infografica Engadget.

Il leader del settore è fuori di dubbio Twitch.tv, la community per giocatori più importante al mondo (100 milioni di utenti al mese, 1,7 milioni di emittenti, 106 minuti guardati da ogni persona al mondo). Numeri che hanno ingolosito i big del tech, tra cui Google che ha provato a portarla a casa, ma fallendo. A spuntarla è stata Amazon che l’ha comprata nel 2014 sborsando 970 milioni di dollari.

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Perché Zuck ha preso un influencer (bravo)

Zuckerberg già da tempo ha odorato l’affare, ma aveva bisogno di portare in squadra un fuoriclasse, qualcuno che conoscesse perfettamente l’ambiente. E che spingesse gli appassionati dei game a migrare da Twitch verso l’universo di Facebook, che con l’avvento del mobile ha perso terreno nel campo, come spiega Techcrunch.

Stephen Ellis è sembrato l’uomo giusto. In azienda oggi ha un ruolo strategico e si occupa di selezionare  gli sviluppatori di nuovi giochi e anche i giocatori di cui Facebook trasmetterà le perfomance in streaming. Da maggio, mese dell’assunzione a oggi,  già ha messo a segno il primo colpo: una partnership con Blizzard, l’azienda che ha creato World of Warcraft e altri titoli celebri tra tutti gli appassionati come Overwatch. Con l’accordo i giocatori potranno loggarsi attraverso Facebook e trovare più facilmente persone disposte a giocare con loro. E non sarà la sola partnership visto che il bacino di 650 milioni di utenti che giocano abitualmente su Facebook  fa gola alle più grandi case di produzioni di game internazionali.

L’uomo giusto per il  sorpasso su Twitch

«Cosa fai per vivere? Giochi? Ma nel senso che li sviluppi?» così Ellis racconta a Alistdaily le difficoltà che ha nello spiegare il suo lavoro alle persone. Dall’età di 6 anni, è uno di quei bambini che trascorrono intere ore a giocare ai videogiochi: Age of Empires, Medal of Honor, Eve Online, Battelfield Heroes. Poi sono arrivati gli anni di League of Legends, nel quale eccelle particolarmente tanto che SK Gaming, tra le più importanti aziende di eSport, lo nota e lo porta nella sua squadra. L’occasione per mettersi in mostra è quella da non perdere: gli Intel Extreme Masters (nella città di Guanzhou) e lo IEM di New York, celebri competizioni del settore. Inizialmente non è in campo, ma viene messo in panchina. Ma quando entra fa male. Tanto che in poco tempo entra in prima squadra e la fa salire sul podio.

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Cosa porta in dote Stephan Ellis a Facebook

«Quando ho iniziato a giocare, lo facevamo per pochi centinaia di dollari, davanti a 100 spettatori. Oggi ci sono milioni di persone che ci guardano in tutto il mondo, riempiamo cinema e stadi e guadagniamo cifre a sei zeri» racconta Stephen che all’apice della notorietà decide di mollare prima dei suoi colleghi per partecipare alla costruzione di una startup. Si chiama Unikrn e in buona sostanza funziona come un centro scommesse nel settore degli eSport. In pochi anni ha ricevuto 10 milioni di dollari da venture come Mark Cuban, 500 Startups e personaggio famosi come Aston Kutcher: «A tutti è sembrato ridicolo che mi ritirassi a 23 anni, senza aver vinto il titolo. Eppure questa esperienza mi ha dato la possibilità di vivere e viaggiare e in tutto il mondo, Corea del Sud, Cina, Germania, Los Angeles, di incontrare persone fantastiche e di ispirare altrettanti ragazzi di tutto il Pianeta», spiega il giovane campione. Ed è proprio la visibilità che ha saputo guadagnarsi e il network che è stato in grado di costruire nel tempo, il valore che  Zuckerberg vuole sfruttare portandolo in azienda.

Il social utilizzerà Stephen per aumentare l’audience e guadagnare tanti milioni di dollari dalle sponsorizzazioni delle case produttrici di giochi e dai fan, che vorranno comprare i nuovi “titoli” direttamente sulla piattaforma. E poi c’è l’obiettivo generale: aumentare la percentuale di video visti sul social, 8 miliardi fino alla scorso novembre. E sappiamo che Zuck ci sta puntando già da tempo, come raccontiamo qui. Se saprà farlo bene, potrebbe gettare Twitch nel dimenticatoio. In fondo cosa sono 100 milioni di utenti, di fronte a un social che ha un bacino di 1,65 miliardi di utenti attivi in un solo mese?

Su YouTube che chi guadagna 6 milioni l’anno

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Girano video mentre giocano e guadagnano una barca di soldi. YouTube è la patria di Favij, lo pseudonimo di Lorenzo Ostuni, torinese che ha saputo costruirsi dal nulla una vera e propria carriera. A differenza di altri maghi dei videogame, piace perché sa prendersi poco sul serio, fa commenti e battute, cercando un equilibrio tra scaletta e spontaneità. Con questi ingredienti ha saputo guadagnarsi la fedeltà di più di 2,7 milioni di fan. Come guadagna? Con un programma di affiliazione di YouTube che si chiama“Partner”.  Se hai tante visualizzazioni puoi farne parte e poi vieni remunerato attraverso la pubblicità (spot e banner). Un altro modo comune per fare soldi è mostrare prodotti di altre aziende (il cosiddetto product placement). Quanto si può guadagnare? Non c’è un tetto massimo. C’è chi riesce a portare a casa anche 6 milioni di euro all’anno come lo svedese Felix Kjellberg, 26 anni. Nome d’arte PewDiePie, è il più cliccato al mondo con oltre 45 milioni di fan.

Giancarlo Donadio
@giancarlodonad1