White Noise ha raccolto una quantità enorme di suoni per assecondare i desideri più disparati. Dal classico tintinnio della pioggia al clangore, delicato e stridente, dei treni. Tutto organizzato come fosse una grande playlist. E su Spotify la più gettonata ha superato i 5 milioni di ascolti.
La nostra giornata è scandita da musiche che accompagnano le nostre azioni. Canzoni che ascoltiamo per ricevere energia, per dare vita a un ricordo, per distrarci dagli affanni della vita, per isolarci. E poi ci sono i rumori. Alcuni fastidiosi, altri estremamente rilassanti. Alcuni sono addirittura in grado di favorire il sonno e il riposo. C’è un app, White Noise, che ha raccolto una grande quantità di questi suoni per assecondare i desideri più disparati. Dal classico tintinnio della pioggia al clangore, delicato e stridente, dei treni. Tutto organizzato come fosse una grande playlist. Complessa e variegata.
Come funziona White Noise
Oltre al semplice ascolto, l’app concede la possibilità di mixare suoni diversi e costituire delle playlist totalmente personalizzate. Raccolte che possono essere costruite per assecondare azioni e momenti: lavoro, scrittura, relax, lettura. A completare il servizio cìè anche la funzione Night che trasforma l’app in un vero orologio digitale. Un gadget modificabile in tutte le sue caratteristiche; dalla luminosità al colore.
Si può usufruire dell’app attraverso due modalità diverse: Lite e Premium. La prima ha un catalogo di suoni ridotto, anche se differenziato, mentre la seconda offre oltre 40 tracce differenti, scaricabili e rinnovabili attraverso un sito personalizzato. Uno dei più grandi store di suoni al mondo.
I numeri, spaventosi
È un’app che ha già ottenuto un grande successo. Lo testimoniano alcuni numeri di Spotify dove, la “canzone” più gettonata ha superato i 5 milioni di ascolti. Si chiama Box Fan Sound. Ma sono tanti quelli che hanno superato le 100mila riproduzioni. Dal suono dell’aria condizionata a quello della pioggia su un tetto, dalla melodia di una foresta al rombo degli aeroplani in fase di decollo.
Chi l’ha creata
Non parliamo di un’app nuovissima. La sua prima comparsa è avvenuta nel 2009, in forma molto più grezza e meno strutturata. L’idea è di uno sviluppatore di software americano, Todd Moore, che, al The California Sunday Magazine, ha confidato che «amava addormentarsi ascoltando il suono del suo ventilatore». Per ovviare all’impossibilità di lasciarlo acceso tutta la notte, ha così creato un’app per poterlo ascoltare dal suo smartphone.
In poco tempo il passaparola ha fatto aumentare a dismisura il numero dei download e, insieme, le richieste degli utenti. Rumori sempre diversi e sempre più difficili da riprodurre: «I numeri parlano chiaro: le persone non vogliono sentire suono lontani o esotici. Vogliono sentire qualcosa che appartiene alla loro quotidianità».
Compresi i ricordi: «Chi è stato nell’esercito, ad esempio, vuole ascoltare il suono di un determinato carro armato, nave o elicottero in missione. E i nostri rumori sono, per la grande maggioranza, veri e catturati sul campo». E non è un caso se, nell’ultimo aggiornamento, Moore ha dato la possibilità ai suoi utenti di registrare i propri suoni e di stabilire un contatto diretto con il mondo che li circonda.