La startup calabrese ha sviluppato un sistema di agricoltura diffusa. E’ una delle 5 realtà del Food Accelerator, il programma di H-Farm, realizzato in partnership con Cisco
Biorfarm è un progetto innovativo sviluppato dal team di una startup: permette ai propri utenti di adottare un albero da frutto e avere così garantita la fornitura annuale di frutta fresca. In questo modo il consumatore è certo di acquistare un prodotto sano e che può comunque controllare. Il produttore agricolo dal canto suo è certo di avere il necessario per la cura dei propri alberi e un giusto guadagno per il suo lavoro. Biorfarm è anche una delle 5 startup del Food Accelerator, il programma di H-Farm, realizzato in partnership con Cisco e sostenuto da Nestlè, Barilla, Granarolo, Carlsberg, De’ Longhi Group, Ecor NaturaSì, insieme allo studio legale LCA. Il team di Biorfarm viene Rossano in Calabria. Nel team Osvaldo de Falco, Giuseppe Cannavale, Giorgio Marcianó, Novella Rosania (nella foto sotto). Proprio Giuseppe (co-founder) ha spiegato a StartupItalia! caratteristiche e prospettive del progetto.
Biorfarm – il team
Giuseppe, di che si occupa BiorFarm?
«Biorfarm è una soluzione Web e Mobile nata con l’obiettivo di risolvere la più grande distorsione del mercato relativo all’ortofrutta ovvero una filiera non lunga, ma lunghissima, causa di forti disagi e penalizzazioni per i due attori principali: agricoltori e consumatori finali. Su Biorfarm, tramite l’adozione di uno o più alberi da frutta bio da uno degli agricoltori membri della nostra comunità, chiunque può creare in pochi passi il proprio frutteto digitale e monitorarne la coltivazione e le diverse fasi di crescita attraverso il contatto diretto con l’ agricoltore che se ne prende cura, che aggiorna periodicamente tutta la comunità attraverso video ed immagini dai campi. Quando il raccolto dei propri alberi è pronto, l’utente può decidere se partecipare di persona alla raccolta della propria frutta oppure riceverla a casa, in ufficio o dove più comodo per lui».
Come è nata l’idea di BiorFarm?
«Biorfarm nasce dall’idea di uno dei founder, Osvaldo, la cui famiglia da generazioni gestisce in Calabria un’Azienda Agricola Biologica, specializzata nella produzione di Agrumi ed Olive da cui si produce dell’ottimo olio. Fino ai 18 anni, quando ha lasciato la Calabria per andare a studiare a Roma, Osvaldo ha sempre speso gran parte del suo tempo tra i campi di frutta della sua famiglia sviluppando un legame particolare con la propria terra e l’agricoltura in genere. L’idea nasce però a fine 2014, quando Osvaldo ormai lontano da casa tra Milano e Roma, dopo esser stato “agricoltore”, passa dall’altra parte della barricata trasformandosi in “consumatore”. La bassa qualità della frutta che acquistava al supermercato, gli alti costi tipicamente 10/15 volte più alti rispetto ai prezzi di vendita applicati dagli agricoltori e le scarse informazioni sui prodotti che comprava erano per lui effetti inaccettabili. Le domande “Perché tutto ciò?” e “Come possiamo risolvere questi problemi?” rappresentano le scintille dalle quali è nata Biorfarm».
Come si è sviluppato il progetto?
«Biorfarm cresce in poco tempo e come ogni startup che si rispetti i primi clienti sono stati amici e parenti. Nel 2016 però grazie all’attenzione dei media, Google e Media Nazionale in primis, senza alcun investimento in marketing, l’idea inizia a diffondersi e ad attrarre sempre più curiosi ed interessati. E così quello che doveva essere un semplice Beta Test, creato con risorse più che limitate, gestito nel poco tempo libero lontano dai nostri lavori ufficiali, si è trasforma in una piccola startup. Quando H-Farm ci ha selezionati per il proprio Food Accellerator nessuno di noi tre ci ha pensato due volte a lasciar tutto per poter dedicarsi full time alla realizzazione del nostro sogno: la più grande azienda agricola condivisa al mondo».
Le impressioni sul percorso di accellerazione in H-Farm.
«L’errore più grande che possa fare chi si muove all’interno dell’ecosistema startup è quello di sottovalutare l’utilità di questo tipo di iniziative. Se poi a guidarti c’è H-Farm e tutta la struttura umana dietro, l’efficacia del supporto ricevuto cresce notevolmente. Il nostro giudizio sul programma è estremamente positivo e migliora di giorno in giorno, all’uscita dei meeting interni con i vari mentor e tutor che ci seguono durante questo percorso. Avere la possibilità di non ripetere errori e sviste fatti da altri che si trovavano nella tua stessa posizione, in un contesto dove rischi di pagare a caro prezzo ogni minimo errore è qualcosa dal valore inestimabile. Saremmo sempre grati a H-Farm e a tutte le persone che abbiamo incontrato durante questi mesi».
Che c’è nel futuro di Biorfarm?
«Grazie al supporto di H-Farm e a quello dei nostri 400 clienti, a maggio rilasceremo una nuova versione del nostro sito apripista a quella di settembre che consideriamo il vero trampolino di lancio di Biorfarm. Attraverso l’implementazione graduale di nuovi funzionalità, miglioreremo la user experience dei nostri Clienti, avvicinandoci ancor di più alla nostra idea di agricoltura a distanza, vero motore delle nostre giornate. Arricchiremo la nostra offerta con l’ingresso di nuovi selezionati agricoltori bio da diverse parti d’Italia, dando la possibilità agli Utenti di trasformarsi in veri agricoltori digitali con frutteti virtuali in grado di produrre frutta biologica reale per tutto l’anno. Il tutto ovviamente iniziando la ricerca di possibili investitori per una crescita più rapida che vada anche oltre i confini nazionali».