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Non hanno né case né macchine, cambiano lavoro ogni tre anni in media, viaggiano più dei loro genitori e pensano che il successo sia determinato dalle esperienze e non dal successo. Questa è la fotografia nella quale possono riconoscersi molti dei millennials, la generazione dei nati tra il 1980 e il 2000 che hanno valori e priorità diametralmente opposti a quelli dei genitori. In Italia sono 11,2 milioni, mentre nel resto del mondo sono destinati a diventare la generazione più numerosa. Solo negli Usa, secondo l’US Census Bureau, saranno 81 milioni nel 2036 con un potere di acquisto di oltre 1,4 trilioni di dollari. Ecco come le loro abitudini stanno rivoluzionando l’economia.

Friends photographing themselves at tram station

Chi ha successo non compra, affitta

Non è vero che i giovani di oggi non hanno valori. Ne hanno di diversi. Come sottolinea bene linkis.com, le nuove generazioni hanno scelto di smettere di vivere nelle aspettative dei loro genitori (che vogliono per loro una casa, una famiglia, una bella macchina e possibilmente anche una proprietà in un luogo di mare o montagna). I millennials hanno riformulato completamente il concetto di successo:

–  Chi ce la fa davvero nella vita non compra tutto, ma affitta e usa ciò che serve, se serve, quando serve;

–  Se vuoi essere considerata una persona di successo faresti meglio a investire in esperienze (come viaggi, fare sport estremi, fondare dal nulla una startup) e non trascorrere l’esistenza a comprare oggetti.

Così la sharing economy ha cambiato i consumi dei millennials 

Questa filosofia di vita meno materialistica, al contrario di quanto finora si è pensato e detto sui giovani, è la base per capire la crisi che hanno attraversato in questi anni il mercato immobiliare e quello automobilistico. Da un ultimo rapporto dell’Unione Nazionali Rappresentanti Autoveicoli Esteri (Unrae) risulta che la quota di mercato del settore auto della fascia tra i 18 e i 29 anni non raggiunga neanche il 9%. In Usa, i proprietari di automobili sono scesi dal 74% della Generazione X (i nati tra il 1960 e 1975, per intenderci) al 48% dei millennials. Insomma, la macchina come status symbol per eccellenza, semplicemente non interessa ai giovani. Stesso discorso per la casa. I millennials non ne percepiscono più l’acquisto come una sicurezza. Lo ritardano o preferiscono vivere in affitto, una scelta figlia anche dei tempi. Secondo Forbes un millennial americano cambia lavoro ogni tre anni, non possedere un appartamento significa quindi potersi spostare più agevolmente da un luogo all’altro alla ricerca di un lavoro, senza avere troppi legami. Che senso ha accollarsi un mutuo di 40 anni in una situazione in cui il mercato del lavoro non offre certezze?

Aumentano i prezzi delle case, ma gli stipendi restano gli stessi

Un’indagine riportata da Fortune svela che dal 1990 a oggi i prezzi delle case in Usa sono saliti di circa 40mila dollari. Un aumento a cui non è corrisposto un innalzamento dei salari (solo + 2milla dollari). Lo conferma uno studio di Luxembourg Income Study riportato dal Guardian, che offre uno spaccato non incoraggiante della situazione dei millennials occidentali (in UK, Francia, Spagna, Italia,  Germania, USA e Australia). Lo studio si concentra sui redditi dei giovani tra 25 e 29 e li paragona a quelli delle passate generazioni. Mentre 30 anni fa, i giovani erano quelli che guadagnavano più soldi sulla media nazionale, oggi i loro salari sono inferiori del 20% rispetto ai loro coetanei negli anni Ottanta. Il trend negativo in quasi tutti i Paesi nel lasso di tempo analizzato, dal 1980 fino al 2010. Guadagnano meno i giovani inglesi (-2%), meno i tedeschi (-5%). Gli americani (-9%). Ultimi nella classifica? Ci siamo proprio noi italiani, con il 19% in meno rispetto alla scorsa generazione. Allo stesso tempo, secondo uno studio di The Economist, l’aumento degli immobili dal 1975 a oggi è stato del 44,5%, più contenuto a dire il vero nel nostro Paese rispetto a quello delle altri maggiori nazioni europee.

Perché usare è meglio che comprare

Sono cambiati i parametri con i quali i millennials valutano se stessi e gli altri. Affittare una macchina o una casa può offrire meno preoccupazioni rispetto a investire cifre ingenti per comprarle (pensiamo alla paura che qualcuno possa rubarci un’auto o una tv super costosa che abbiamo appena acquistato). Meglio spendere i propri soldi in esperienze, sei più felice e avrai anche più amici. I millennials, come scrive linkis.com, “non vogliono più ascoltare storie su quello che possiedi, ma sulle cose che hai fatto nella vita. Anche una cattiva esperienza può diventare una buona storia da raccontare. E vale molto di più di un oggetto che non può parlare al posto tuo”.