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Negli ultimi anni è un continuo tripudio di annunci di Mobile Banking. Banche, in pratica, che non necessitano di una filiale. Vi sono indubbi vantaggi in una banca che non usa (o usa in minor parte) filiali fisiche: minori costi del personale e delle locazioni fisiche (in questi mesi si assiste ad una attività sistemica di ristrutturazione del personale in tutte le banche, italiane e non). Digitalizzazione che porta a un ulteriore riduzione di costi e miglioramento dei margini. Terzo, ma non ultimo, qualità del servizio per i clienti 24/24. Sulla carta tutto perfetto (escludendo la questione delle risorse umane).  Tuttavia la vera partita del Mobile Banking non si giocherà, ritengo, in Occidente. Il vero del banking avrà luogo nelle periferie.

Fintech

La raccolta delle tasse, in molte nazioni, è tutt’ora complessa

Per un occidentale passare dalla filiale locale a prelevare contanti, fare operazioni, pagare le utenze è una scocciatura. Per un abitante del continente africano, asiatico, latino americano è un problema. Con la premessa che pagare le tasse, le utenze dei servizi è doveroso, gli stati di molte delle aree geografiche menzionate, si ritrovano ad affrontare un altro più gravoso problema. La raccolta delle tasse, in molte nazioni, è tutt’ora complessa.

Fintech antidoto al mercato nero

Il mercato nero, o come viene definito con maggior eleganza D-System, implica che le transazioni hanno luogo senza che lo stato dove esse avvengano possa in alcun modo intervenire per un prelievo. In tal senso uno scenario di interazione tra governo locale e fintech bancarie (o semplici banche tradizionali che si sono digitalizzate) è una chiave vincente per mettere “ a sistema” miliardi di cittadini. I vantaggi sono evidenti: tracciabilità del flusso finanziario al dettaglio, emersione del nero (quanto meno in parte), tracciabilità del cittadino per la tassazione, tracciabilità per anagrafe, servizio sanitario etc. Anche nei casi dove uno stato non può operare in modo efficiente (si pensi a scenari di guerra civile, conflitti o migranti) il fattore comune di scenari estremi è sempre uno: il cellulare.

Mobile

C’è da considerare inoltre che mentre alcuni degli standard evolutivi occidentali sono considerati come normali (per esempio l’evoluzione delle comunicazioni dal telefono fisso al cellulare), nella gran parte del mondo si è proceduto a balzi. In Africa il telefono fisso non è mai divenuto un oggetto standard. Si è partiti dalla radio, si è arrivati direttamente ai cellulari (2 g all’inizio) e ora direttamente alla rete wifi. Non è un caso se Google e Facebook stanno cercando in tutti i modi di avere soluzioni mobili e orbitali per raggiungere i potenziali clienti.

Il caso M-pesa

Un caso di successo (ormai vecchio per gli standard africani) è lo scenario di M-pesa. Un sistema di pagamento via cellulare che ha riscosso un veloce successo in Kenya, e in un decennio si è espanso in molte nazioni complesse: Tanzania, Afghanistan (con i problemi sociali e bellici che si può immaginare), Sud Africa, India, Europa dell’est e molti altri. Il sistema è divenuto una punta di diamante del pagamento con cellulari e Vodafone lo ha incluso e cavalca l’onda. Non è difficile comprendere i vantaggi per questo operatore di telefonia.

Il valore del low cost

Il low cost, più di tutti, poi rappresenta un territorio ancora inesplorato, sia in termini sociali che di mercato. Bill Gates, della omonima fondazione, ha attivato vari progetti per portare pagamenti digitali ai più poveri (come riporta una recente intervista su Bloomberg). Anche le agenzie delle Nazioni Unite si sono mosse e hanno creato un protocollo specifico per le applicazioni di cellulari in ambito finanziario per i poveri. Con l’acronimo MM4P (Money Mobile 4 poor people) all’Onu stanno sviluppando una struttura razionale, sociale e legislativa per espandere ulteriormente questo fenomeno. Ovviamente gli operatori privati si stanno muovendo molto velocemente con successi e fallimenti. Se, per esempio, in Vietnam è attivo un progetto supportato da Mastercard per dare accesso tramite il cellulare ai servizi finanziari, la stessa cosa non si può dire in India. Ufficialmente Mastercard ha lanciato un progetto di trasferimento di soldi in partnership con Samsung. L’opportunità di scavalcare le banche e andare direttamente dal cliente è ovviamente ghiotta.

Smaterializzazione e società civile

Il problema è che accelerare un processo di per se complesso può avere delle ricadute negative sulla società civile. Il processo, che ha avuto il suo epilogo alcuni mesi fa, di rimuovere alcuni tagli di banconote in India (per forzare la mano e spingere più cittadini verso il digitale) ha avuto origine da un programma fortemente voluto da Mastercard e il governo Usa che hanno, per cosi dire, suggerito a Raghuram Rajan (capo della banca centrale indiana sino al 2016) come ottimizzare la sua nazione. L’uomo ha lavorato molti anni nel Fondo Monetario Internazionale ed è legato agli ambienti ultra liberisti di Chicago (i famosi chicago boys divenuti noti per il loro maggior esponente, Friedman).

Il processo di smaterializzazione del denaro in India è cominciato in modo traumatico con crolli dell’occupazione, rivolte civili e disordini nell’intera filiera dei pagamenti

L’evento indiano è un esempio che dipinge uno scenario futuro complesso. Alcuni aspetti sono già tracciabili. Dal momento che le banche entrano nel mondo digitale del Mobile Banking non devono competere solo tra di loro. Nuovi attori si affacciano in questa arena: startup finanziarie, social network (facebook e alibaba tra tutti), compagnie telefoniche, operatori di cellulari (Iphone della apple tra tutti) e altri device digitali connessi alla rete. Gli stati sono molto lenti nel creare un tessuto normativo adatto e, anche quando tale strato di protezione normativa è pronto, forzare la mano alla società civile può generare traumi violenti (il caso indiano). Ci sono più poveri che ricchi nel mondo. I poveri sono facilmente raggiungibili grazie alla loro evoluzione sociale verso i celulari. Considerando questi fattori è facile immaginare che le grandi potenze del digital banking potrebbero emergere in realtà che oggi consideriamo periferiche. Dopo tutto un colosso delle vendite online, che di recente ha creato soluzioni di banca digitale e consumo al credito non si chiama Amazon, ma Alibaba e proviene da una nazione con 400 milioni di poveri (circa, dipende dagli standard di povertà che si valutano).

@enricoverga