<div class="at-above-post addthis_tool" data-url="https://cybersecurity-admin.startupitalia.eu/60745-20180318-mobile-motivi-smartphone-rischi"></div><p style="text-align: left">Gartner prevede che entro il 2020 <strong>20,8 miliardi di dispositivi</strong> connessi saranno in uso a livello mondiale. Le minacce che insistono nell’ambito mobile possono intaccare ciascuno di questi device e minare o compromettere i dati personali della vittima.</p>
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<h2 style="text-align: left"><strong>Threat model e minaccia mobile</strong></h2>
<p style="text-align: left">Secondo diversi threat report dei security vendor l&#8217;evoluzione del codice maligno verso i dispositivi mobili compresi quelli dell’IoT rappresenta un crescente rischio per gli utenti connessi, che devono quindi prepararsi per accogliere le innovazioni tecnologiche senza “scoprire il fianco” alle minacce informatiche.</p>
<p style="text-align: left">Dal McAfee <a href="https://www.mcafee.com/us/resources/reports/rp-mobile-threat-report-2018.pdf">Mobile Threat Report</a> si apprende che sono stati rilevati oltre <strong>16 milioni di malware mobili</strong> infestanti nel terzo trimestre del 2017, ma soprattutto fra le conclusioni del report si apprende che la sofisticazione degli attacchi perpetrata sui PC e l’esigenza di monetizzazione potrebbero portare diversi gruppi di attaccanti a concentrarsi sul malware per i dispositivi connessi, trasformando il 2018 nell’anno del malware per mobile.</p>
<p style="text-align: left">In particolare si dovrebbe assistere a una maggiore incidenza di<strong> trojan bancari</strong> destinati ai titolari di account di grandi banche multinazionali e di piccole dimensioni regionali, più frodi su account di banche online o dedite ad operazioni su criptovalute e molti più attacchi mirati a spionaggio e sorveglianza attraverso i dispositivi mobili.</p>
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<h2>L&#8217;evoluzione delle minacce</h2>
<p style="text-align: left">Secondo il <a href="https://www.trendmicro.com/vinfo/us/security/research-and-analysis/threat-reports/roundup/2017-mobile-threat-landscape">Mobile Threat landscape di Trend Micro</a> se le minacce mobili nel 2016 si sono distinte per diversificazione e ampliamento è nel 2017 che sono maturate: i ransomware da semplici malware che inizialmente bloccavano il monitor si sono evoluti aggiungendo la crittografia per bloccare i file della vittima prima di chiedere il riscatto. Nel 2017, sono stati trovati e analizzati poco meno di 470mila campioni unici di ransomware mobile con un incremento del 415% rispetto al 2016. I trojan bancari, usano maggiormente la tecnica di offuscamento e la trasmissione in tempo reale delle credenziali dalle loro banche di interesse per gli attaccanti. Nel 2017 ne sono stati trovati oltre 100 mila esempi unici, circa il 94% in più del 2016. L&#8217;adware, che nel migliore dei casi era un fastidio, oggi è capace di acquisire le abitudini di navigazione degli utenti mentre gli attacchi mirati sono diventati più evidenti, facendo emergere in che misura i dispositivi mobili siano stati utilizzati nelle campagne correlate al cyberespionage fin dal 2011. Infine gli attaccanti hanno trovato più modi per eludere il rilevamento e persistere all&#8217;interno di un dispositivo interessato oscurando ulteriormente le loro routine dannose e nascondendosi dietro servizi legittimi o fingendosi uno di essi. Il totale delle minacce mobile bloccate da Trend Micro si è assestato alla cifra di circa 58 milioni di sample su tutto il 2017.</p>
<h2 style="text-align: left"><strong>Cosa sapere</strong></h2>
<p style="text-align: left">Check Point ha invece avviato un programma di aumento della consapevolezza dal titolo<strong> “Meet the Hackers”</strong> nato con lo scopo divulgare e far capire quanto sia rischioso avere un dispositivo mobile non protetto. Fra gli elementi di conoscenza sono stati forniti i quattro profili di “creatori” di malware mobile: <strong>gli esploratori</strong> ovvero sviluppatori <em>state-level</em> che generano malware capaci di andare in missione di ricognizione, vedi il caso CIA/Vault 7; <strong>le spie</strong>, coloro che creano malware con lo scopo di fare spionaggio industriale di governi e organizzazioni in tutto il mondo. Tra gli esempi più eclatanti il NSO Group – venditore di armi informatiche che si cela dietro il malware Pegasus – che conta tra i suoi clienti anche il governo messicano. I <strong>“finti genitori”<em>, </em></strong>hacker che diffondono <em>spyware</em> sotto forma di sistemi di “parental control” e infine <strong>i normali</strong>, che sono gli hacker che sviluppano “malware ordinari” per guadagnare denaro illecito. Le quattro categorie non sono del tutto diverse: considerando tecniche, tecnologie e parti intere di codice, hanno parecchi punti in comune.</p>
<p>&nbsp;</p>
<h2>Cinque motivi percui è facile subire un attacco su smartphone</h2>
<p style="text-align: left">Le motivazioni principali che spingono gli attaccanti a preferire l’ambito mobile riguardano alcuni elementi di contesto:</p>
<ul style="text-align: left">
<li><strong>la maggior parte degli utenti mobile non protegge il proprio dispositivo come dovrebbe o non scarica le patch di aggiornamento</strong>: mentre i PC sono muniti di sistemi di protezione, gli smartphone sono troppo spesso sguarniti e per un malintenzionato risulta molto semplice entrare in un dispositivo;</li>
<li><strong>Ampia superficie di attacco</strong>: dei due miliardi di utenti mobile in giro per il mondo, un quarto possiede più di un dispositivo, è quindi comprensibile pensare come l’economia di scala offerta dai dispositivi mobili è incredibilmente attraente per i criminali informatici.</li>
<li>il <strong>numero di cellulare non è considerato un dato altamente riservato</strong>, quindi i gruppi di spionaggio rintracciano facilmente i numeri di telefono delle potenziali vittime per mettere in atto consistenti operazioni di phishing.</li>
<li>un <strong>dispositivo mobile infetto può causare molti più danni di un PC</strong>. Per esempio, i malware mobile banking possono sfruttare la loro capacità di accesso alle chiamate in arrivo e ai messaggi SMS aggirando le soluzioni di sicurezza basate sull’autenticazione a due fattori.</li>
<li>i <strong>dispositivi mobili infetti sono la miglior arma di spionaggio</strong>, poiché gli utenti portano con sé i cellulari &#8211; con microfono e telecamera integrati sfruttabili &#8211; gli hacker possono seguire e registrare costantemente la vittima a sua insaputa.</li>
</ul>
<p style="text-align: left">Da punto di vista degli attaccanti quindi <strong>l’ambito mobile ha un potenziale enorme</strong>: i dispositivi mobile sono perfetti sia per gli attacchi più mirati sia per quelli di massa consentendo agli hacker di effettuare dei reati mai visti prima.</p>
<h2 style="text-align: left"><strong>Classifica delle minacce mobile</strong></h2>
<p style="text-align: left">A Gennaio e  Febbraio la graduatoria degli attacchi specializzata per i mobile ha visto Lokibot,Triada e Hiddad, alle prime tre posizioni con <strong>Lokibot</strong> al primo posto, trojan bancario che colpisce i sistemi Android e che ruba informazioni, può anche trasformarsi in un ransomware che blocca il telefono rimuovendo i privilegi dell’amministratore. Al secondo posto <strong>Triada, </strong>un malware modulare per Android che sferra l’attacco tramite una backdoor che concede privilegi amministrativi a malware scaricati, e infine <strong>Hiddad</strong> un Android malware che riconfeziona app legali e poi le consegna a un negozio di terze parti.</p>
<p style="text-align: left">Sebbene il trend dei malware Criptominers sia diffuso, non ha una effettiva applicabilità in ambito mobile perché, come ci spiega David Gubiani, Security Engineering Manager Italy di Check Point, non è conveniente per un miner targetizzare un dispositivo mobile, dato che quest’attività di cryptomining manda subito in saturazione il dispositivo. I miner preferiscono di gran lunga concentrarsi sui PC, proprio per la poca resa da parte di un device mobile per quest’attività.</p>
<h2 style="text-align: left"><strong>Cosa fare per proteggersi </strong></h2>
<p style="text-align: left">McAfee nel suo ultimo <a href="https://www.mcafee.com/us/resources/reports/rp-mobile-threat-report-2018.pdf">Mobile Threat Report</a> oltre a descrivere la minaccia fornisce anche alcuni consigli di difesa: <strong>proteggere i dispositivi mobili</strong> (tutte le tipologie) nell’ambito privato degli ambienti domestici, <strong>mediante un gateway</strong> che abbia  la sicurezza integrata e nativa; <strong>scaricare con cautela app nuove e di “moda” e aggiornarle regolarmente</strong> avendo cura di eliminarle quando non siano più supportate nel Play store; <strong>difendere il dispositivo personale con un software di sicurezza completo</strong> (antivirus, antispam, ad blocking etc).</p>
<p style="text-align: left">Soprattutto e in aggiunta alle raccomandazioni dei Vendor è necessario ricordare la regola aurea della sicurezza informatica: <strong>non clickare su tutto quello che si riceve</strong> via mail, in chat, su social senza verificare chi invia, se si conosce il mittente, se è vero che ha inviato proprio lui/lei. <strong>Coltivare insomma un ragionevole dubbio</strong> prima di agire meccanicamente, aprendo la porta ad una infezione informatica.</p>
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Minaccia mobile: cinque motivi per cui il vostro smartphone è a rischio

Minaccia mobile: cinque motivi per cui il vostro smartphone è a rischio

Un dispositivo mobile non protetto è una porta aperta sui dati personali e su tutto il mondo ad essi correlato. I rischi sono in aumento e lo certificano gli esperti

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