Il numero uno di Seeds&Chips a StartupItalia!: «Il mondo è a un punto di svolta: bisogna trasformare le grandi crisi che abbiamo davanti in opportunità»
Marco Gualtieri non ha dubbi: «Mettere il food al centro di tutto». Perché, in fondo, non solo il cibo è sempre stato al centro della nostra esistenza, dalla preistoria a oggi, ma anche perché è la causa – e può pure essere la risposta – dei macro problemi che Marco Gualtieri, numero uno di Seeds&Chips ha individuato, come una Cassandra dei tempi moderni, nella speranza che qualcuno accolga il suo messaggio d’allarme.
Perché il cibo è il problema ma anche la risposta
A usare la lente giusta, diminuendo il grado di zoom, emerge effettivamente un fil rouge che lega le sfide mondiali che dobbiamo affrontare: il tema dell’inquinamento, l’epocale ondata migratoria e i cambiamenti climatici. Un filo rosso che ha la consistenza del cibo, appunto. Marco Gualtieri lo ripete da parecchio e ribadisce anche nella chiacchierta on StartupItalia! il concetto: «La produzione del cibo oggi è causa dell’inquinamento, in ogni passaggio della filiera, dai campi all’allevamento fino ad arrivare al trasporto nei nostri mercati. E l’inquinamento è causa dei cambiamenti climatici che stanno provocando e provocheranno la più grande ondata migratoria della storia dell’umanità».
Recuperare lo spirito del 2015
Bisogna dunque cambiare approccio al problema, «ripensare la catena». Anzi, recuperare lo “spirito del 2015”, come lo definisce l’uomo che ha portato l’ex presidente USA Barack Obama in Italia, e che al prossimo evento di Seeds&Chips (7 – 10 maggio al Mico di Milano) coinvolgerà John Kerry: «Con Expo noi italiani abbiamo gettato un seme, nella speranza che germini. Ora dovremmo accudirlo e farlo diventare una pianta robusta». I semi, negli ultimi tre anni, sono stati tre: «Oltre all’esposizione, anche gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile adottati dall’ONU e l’accordo di Parigi sul clima. Molto di più di una semplice coincidenza che tutto ciò sia avvenuto nel 2015, nel giro di pochi mesi», dice, senza trattenere l’entusiasmo, Marco Gualtieri.
L’Italia resti protagonista e sia la guida
E come con Expo, «che si ha avuto la lungimiranza di dedicarlo al cibo, proprio per ribadire il collegamento tra il food e il nostro Paese, ora l’Italia, che nel 2015 si è seduta al tavolo dei protagonisti, dovrebbe guidare gli altri Paesi, a cominciare da quelli europei, per trasformare le grandi crisi che abbiamo di fronte in imperdibili opportunità: abbiamo le conoscenze adatte, abbiamo l’esperienza e soprattutto non ci mancano le competenze». «Che ci piaccia o meno – continua Gualtieri – siamo già coinvolti: lo siamo nel problema dell’inquinamento, lo siamo nel tema dell’immigrazione e lo siamo anche per quanto concerne i cambiamenti climatici. In ballo c’è la sicurezza pubblica, ma anche la salute e lo sviluppo economico».