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Apple continua ad avere il vento in poppa e i risultati della trimestrale lo dimostrano. L’azienda di Cupertino ha infatti registrato un utile per azione pari a 2,73 dollari, contro i 2,67 attesi dagli analisti. In totale gli utili sono ammontati a 13,8 miliardi di dollari, permettendo alla compagnia di eseguire un balzo del 25,3% rispetto al medesimo periodo 2017. Non solo, visto che durante la conference call sui conti è stato anche ufficializzato il rumor del bonus in arrivo per gli azionisti: si tratterà di un ‘premio’ in caso di riacquisto delle proprie azioni (buyback) fino a 100 miliardi di dollari.

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Davvero non male per una compagnia che lo scorso 1 aprile ha compiuto 42 anni e che, nel suo recente passato, ha subito alcuni contraccolpi legati alla scomparsa del suo fondatore. Inoltre, nell’ultimo periodo le vendite dei Mac sono scese del 3% a 4,07 milioni, ma a preoccupare maggiormente sono i dati degli iPhone, che certificano il protrarsi di un rallentamento significativo: nonostante risultino in rialzo del 2% su base annua, ciò non basta a sollevarle dalla quota di 52,2 milioni di melafonini distribuiti, contro i 53 milioni attesi al dall’azienda al vertice della sua forchetta.

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La controffensiva Apple alla crisi degli smartphone

Per ora sembrano tenere le misure prese da Apple per far fronte al calo nelle vendite degli smartphone, che pure continuano a rappresentare oltre il 60% dei suoi ricavi. L’azienda di Cupertino ha agito su più fronti, da un lato cercando di espandere la rete di servizi offerti ai possessori dei suoi 1,3 miliardi di melafonini, dall’altro quietando gli investitori mettendo subito sul piatto ingenti dosi di liquidità in caso di buyback: quello da 210 miliardi verrà completato nel trimestre in corso, quello da 100 miliardi come si è già detto è pronto a subentrare. Tutto ciò con un aumento del dividendo del 16%. Insomma, la compagnia resta solvibile e attrattiva anche nel caso in cui la crisi degli smartphone dovesse perdurare. Questo il messaggio che arriva da Apple.

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La “mela” strizza l’occhio a Trump

Fuori potrà pure ostentare sicurezza. Dentro la preoccupazione resta comunque palpabile. Forse anche per questo il ceo di Apple, Tim Cook, ha irritualmente strizzato l’occhio al presidente Donald Trump proprio durante la presentazione della trimestrale. «La riforma delle tasse – ha dichiarato l’amministratore delegato – ci ha consentito di eseguire in modo più efficiente il nostro programma, sia attraverso il riacquisto di azioni e sia pagando il dividendo a milioni di investitori che possiedono titoli Apple direttamente o indirettamente».