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Multiversum, la startup “made in Italy” di blockchain di quarta generazione, ha vinto il premio “Top five most innovative projects”, promosso dall’emittente televisiva Belarus, per essersi classificata tra le 5 imprese più innovative della Bielorussia. Un riconoscimento che arriva a due anni dalla sua nascita, fondata da quattro italiani, con sede a Minsk.

 

Se, infatti, parlando di “blockchain” balza subito alla mente il mondo delle criptovalute, Multiversum ha, invece, sfruttato questa tecnologia per elaborare operazioni complesse di scambio di dati. Andrea Taini, ingegnere informatico, e cofounder dell’impresa insieme a Michele Roscelli (Infrastructure & Integration manager), Matteo Monti (Social Media & Marketing manager) e Matteo Peterlini (Art Director), ha raccontato la storia dell’azienda: “Lavoravo per il ministero degli Interni ungherese, mi occupavo di infrastrutture, finchè, ad un certo momento, mi sono chiesto: ‘Perché non spostare tutti i dati riguardanti la pubblica amministrazione nella blockchain?’”.

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La blockchain di quarta generazione

Così è nata Multiversum. “Una scommessa. Un progetto studiato in cinque mesi che potesse essere utilizzabile da aziende private ed istituzioni pubbliche, organizzato sulla base di un codice complesso che eliminasse tutti quei passaggi che fanno perdere tempo. Io e i cofondatori non ci abbiamo dormito la notte, ma, dopo vari tentativi, ci siamo riusciti”, spiega Taini.

 

Un cripto-database relazionale dove la PA può inserire tutto quello che scriverebbe all’interno del proprio sistema gestionale. Grazie a questa tecnologia, non si favorisce soltanto la comunicazione tra istituzioni riguardo dati di tipo amministrativo, ma la si può utilizzare anche per scambio di informazioni tra enti, ad esempio, nella lotta al terrorismo. Alcune delle sue caratteristiche fondamentali sono, infatti, la segretezza, la velocità e la tracciabilità dei contenuti.

Ma perché avviare la startup proprio in Bielorussia? Taini ha risposto senza esitazione: “Perché, qua, siamo legislativamente tutelati. Ci sono regole, diritti e doveri da rispettare. Non come in Italia, dove, questo settore è, dal punto di vista normativo, indietro anni luce. Inoltre, a Minsk le tasse sono bassissime ed incentivano alla creazione di nuove realtà. In Italia ci torno solo in vacanza”, confessa. I suoi clienti più solidi, oltre ai concittadini bielorussi, arrivano da Ungheria ed Emirati Arabi Uniti. Ma non solo, recentemente anche la politica italiana, da sede estera, si è interessata alla startup.

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La partnership con Forza Italia a Londra ed il crowdfunding

Uno dei partner di Multiversum è l’Ufficio di Forza Italia a Londra. Come mai il partito si è interessato all’azienda? Per sviluppare un meccanismo sicuro per il voto degli italiani all’estero. “Grazie a questo tipo di blockchain, tramite votazione elettronica, sarebbe impossibile truccare il voto dei concittadini residenti nel Regno Unito. Il progetto, che è ancora in fase di sviluppo, prevede, anzitutto un’identificazione biometrica, o con riconoscimento facciale o impronta digitale. Si può votare anche da casa, da qualsiasi dispositivo elettronico predisposto (tablet, PC, smartphone) e non è possibile replicare la votazione una volta avvenuta. Stiamo prevedendo anche la creazione di seggi e stiamo studiando come rendere impossibile la realizzazione di screenshot”, spiega Ezio Luigi Fabiani, coordinatore dell’Ufficio di Forza Italia a Londra, precisando che, comunque, questa opportunità di voto sarebbe fattibile solo su base volontaria, e non come unica possibilità.

“Se il Ministero degli Affari Esteri e la Corte d’Appello di Roma approvassero a breve il progetto concluso, tutto questo potrebbe anche già applicarsi dalle prossime elezioni”.

 

Intanto, Multiversum ha lanciato un crowdfunding ICO (in cambio del finanziamento, si assicurano all’investitore dei “token” – monete virtuali – con cui poter pagare i servizi offerti dalla stessa azienda) con scadenza fissata al 24 giugno. Per adesso, la società ha raggiunto quota 13 milioni di dollari.