Il Belpaese avanza in un mercato che vale 90 miliardi di dollari. The Legend of Zelda, Breath of The Wild miglior gioco del 2017
Un mercato, quello tricolore, in rapida espansione. Questa l’istantanea fotografata ieri sera al Teatro Vetra di Milano dove si è tenuta la premiazione degli Italian Video Game Awards (ex Drago D’oro). Le case di produzione italiane si fanno largo e si fanno valere, non a caso hanno monopolizzato il palco dell’evento, anche grazie al team di Ubisoft Milan guidato da Davide Soliani e Cristina Nava che, col loro Mario + Rabbids Kingdom Battle, si portano a casa ben tre statuette (miglior gioco per famiglie, miglior titolo italiano e il premio della redazione MCV, partner dell’evento).
Poi ci sono i ragazzi della romana Caracal Games che, grazie a Downward, si aggiudicano il riconoscimento per il miglior titolo italiano al debutto. «Siamo contentissimi di ricevere questo riconoscimento per il nostro durissimo lavoro», dice ai microfoni di StartupItalia! uno dei game designer, Tommaso Bonanni, ancora visibilmente incredulo. «È un’emozione grandissima, ringraziamo la giuria dell’Italian Video Game Awards e Aesvi, l’associazione editori e sviluppatori italiani». Il traguardo è importante, ma Tommaso, giovanissimo, preferisce non montarsi la testa: «In ogni caso quest’anno c’erano sicuramente altri titoli che avrebbero meritato di vincere». Quindi conclude: «Siamo certi che questo sia solo l’inizio». E, in effetti, oltre a Downward, gli amanti dei videogiochi da loro attendono anche il fiabesco OkunoKa, che dai primi screen promette già benissimo, quindi siamo sicuri anche noi che il loro cammino sia davvero appena iniziato.
Onore e gloria anche per la squadra varesina di Ovosonico, capaci di sbaragliare la concorrenza nella categoria Game Beyond Entertainment con Last day of June nel quale viene affrontato, con poesia e delicatezza, il delicato tema del lutto. Si tratta di un Ricomincio da capo (film di Harold Ramis del 1993, con Bill Murray e Andie MacDowell) in tonalità drammatiche nel quale il giocatore ha la facoltà di rivivere infinite volte le ore che precedono il sinistro stradale che separerà per sempre due innamorati, uccidendo lei e rendendo invalido lui. Scelte di gameplay peculiari (è possibile intervenire sugli eventi, ma non è possibile comandare la coppia) unite a una ardita direzione stilistica (i personaggi non hanno voce, né possibilità di dialogo e nemmeno un volto per aumentare l’immedesimazione), fanno di Last day of June un’opera delicatissima che sarà responsabile di miliardi di lacrime. La pensano così anche oltremanica: il titolo di Ovosonico ha ricevuto proprio in queste ore una nomination ai British Academy of Film and Television Arts.
Restando in Lombardia, la milanese Digital Bros è stata nominata “Most Successful Italian Company” per i successi del passato e i progetti e le collaborazioni presenti e future.
L’oscar per antonomasia, vale a dire il premio come miglior gioco dell’anno, di quest’ultima edizione degli Italian Video Game Awards se lo aggiudica invece The Legend of Zelda – Breath of the Wild di Nintendo. Si tratta del centosessantunesimo premio nel palmarès del titolo nipponico. Il pubblico, che ha votato attraverso il sito dell’evento il titolo che più l’ha appassionato nel 2017, ha assegnato la statuetta del “People’s Choice” a Horizon: Zero Dawn. FIFA 18 si è aggiudicato la statuetta di “Best Selling Game” consegnata da GameStop, partner retail del premio. La nuova categoria “Radio 105 eSports Game of the Year” ha visto primeggiare Tom Clancy’s Rainbow Six Siege, i cui rappresentanti sono stati premiati da Daniele Battaglia a nome dell’emittente radio ufficiale dell’evento.
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I videogiochi in Italia: un mercato in espansione
Ma la vera novità dell’evento riguarda il fermento che abbiamo potuto registrare in sala. Gli Italian Video Game Awards non sono più un premio italiano rivolto ad attori quasi esclusivamente stranieri (per lo più giapponesi e statunitensi) ma iniziano ad avere come protagonisti moltissime realtà italiane. Fermento creativo e fermento economico se si pensa che, nel nostro Paese, il mercato è in continua crescita e sta raggiungendo quasi i 2 miliardi di euro. Il Nord Italia ospita circa due terzi degli studi di sviluppo italiani (61%), seguito dal Centro Italia (22%) e dal Sud Italia e dalle isole (16%).
La provincia di Milano è in testa, con più del 22% di studi di sviluppo, seguita dalla provincia di Roma (12%). Il fatturato generato dagli studi di sviluppo di videogiochi rientra nel 30% dei casi nella fascia tra i 10.000 e i 100.000 euro. La maggioranza degli studi di sviluppo di videogiochi che operano in Italia è costituita da società di capitali (55%). Il settore è composto tuttavia anche da una percentuale significativa di liberi professionisti (40%). Oltre il 20% degli studi è iscritto nel registro delle startup innovative.